Caso Savoi, Consiglio Provinciale unanime: limitazione del linguaggio sessista e offensivo
Approvate tre mozioni, fra cui anche un corso di «comunicazione non ostile». Ma l’ex presidente della Lega non si presenta in Aula neanche oggi
TRENTO. Approvata oggi all'unanimità dal Consiglio provinciale di Trento una risoluzione presentata dalle minoranze - prima firmataria la capogruppo del Pd Sara Ferrari ma sottoscritta anche dalla maggioranza - "per modificare il regolamento del Consiglio provinciale a contrasto di espressioni e comportamenti offensivi e discriminatori da parte dei consiglieri". Ma il consigliere leghista, per la seconda volta, non si è presentato in Aula.
La risoluzione è stata presentata a seguito delle offese sessiste indirizzate dal consigliere Alessandro Savoi alle consigliere Alessia Ambrosi e Katia Rossato per il loro passaggio a Fratelli d'Italia.
Nel testo si evidenzia come "la violenza di certi linguaggi non sia rimasta estranea nemmeno negli ambiti istituzionali, che invece dovrebbero essere sempre e comunque immuni da ogni deriva di disprezzo e di odio, come il Consiglio provinciale, luogo del più alto esercizio della democrazia in Trentino".
Pertanto con la risoluzione approvata i consiglieri "assumono un impegno per lasciare alle nuove generazioni eredità culturali e sociali positive".
Il Consiglio provinciale ha inoltre impegnato il proprio presidente a presentare modifiche al regolamento interno "atte a rafforzare norme e sanzioni per contrastare il ricorso a espressioni e comportamenti offensivi e discriminatori da parte dei consiglieri, tanto più se connotati in termini di odio e discriminazione ai sensi dell'art. 3 della Costituzione".
Oltre alla risoluzione di Ferrari, il Consiglio provinciale ha approvato la risoluzione presentata da Paolo Zanella per un corso di formazione sulla comunicazione non ostile e le risoluzioni di Alex Marini per affidare al Forum per la Pace un report annuale sull'odio online e per la promozione di campagne di comunicazione sociale via radio.