Senza lavoro e senza sostegni: il grido d’allarme dei maestri di sci del Trentino
Da un anno i professionisti della neve non hanno certezze, ma la Provincia può poco, si decide tutto in sede governativa: l'incontro di una delegazione con l'assessore Failoni
LA MANIFESTAZIONE In piazza la rabbia delle partite Iva
LA RISPOSTA Fugatti: siamo al fianco delle partite Iva
TRENTO - E’ stato un incontro interlocutorio ma servito a sensibilizzare ulteriormente l’assessore al Turismo Roberto Failoni sulla drammatica situazione economica in cui versano i maestri di Sci del Trentino che ormai da dodici mesi non hanno reddito e a tuttora nemmeno certezze sui tempi e sull’entità dei sostegni finanziari inseriti nel più generale intervento deciso dal Governo di Roma a favore del comparto turistico montano. Di qui la richiesta a Failoni di rappresentare tali difficoltà in sede romana e sollecitare tempi strettissimi nell’erogazione dei sostegni finanziari alla categoria.
I presidenti Mario Panizza (Collegio del Trentino) Alberto Kostner (AMST – Associazione Maestri di sci del Trentino) e Maurizio Bonelli (AMSI - Associazione Italiana Maestri di Sci) incontrando l’Assessore a Trento gli hanno ribadito la necessità di dare vita in tempi strettissimi ad azioni concrete di sostegno a favore dei 2.800 maestri di sci, alle 46 Scuole e alla decina di Associazioni che operano in Provincia di Trento. All’assessore è stato anche consegnato il documento con cui Colnaz (Collegio Nazionale Maestri di sci) e Amsi chiedono al Governo che all’interno dei 700 milioni vi sia una quota espressamente riservata ai Maestri e alle Scuole di Sci.
Un tema condiviso dall’assessore Failoni che dal canto suo ha rimarcato come tutto il settore turistico montano sia in attesa delle decisioni finali di Roma sulla ripartizione delle somme e sulla definizione degli stanziamenti inseriti nel decreto da 700 milioni di euro. Contributi a fondo perduto che per i maestri di sci, le Scuole e le Associazioni dovrebbero essere erogati proporzionalmente ai ricavi registrati nel triennio 2017-2019.
A Roma si sta ora lavorando per definire le percentuali di ripartizione del fondo - che in gran parte sarà riservato alle società degli impianti di risalita – per rendere operativo il Decreto. Ma tutto questo – è stato detto dai rappresentanti dei Maestri di sci – urge avvenga in tempi strettissimi.
Panizza, Kostner e Bonelli hanno anche evidenziato a Failoni e al capo di Gabinetto Michele Bella la necessità aggiungere agli stanziamenti decisi in sede nazionale per la categoria – è più in generale per il mondo del turismo della neve - ulteriori sostegni finanziari in capo al Bilancio della Provincia autonoma di Trento. L’intervento a favore dei Maestri di sci e del comparto turistico della neve non è più differibile perché – questo il concetto ribadito oggi – se il mondo del turismo è stato decisamente penalizzato dalla pandemia Covid la categoria dei maestri di sci è certamente in assoluto tra le più penalizzate. Nell’ultimo anno i maestri di sci non hanno ricevuto ancora un solo euro e per di più nella più drammatica stagione turistica invernale da quando lo sci moderno. Per questo c’è l’urgenza di immediati aiuti concreti a oltre 3.000 famiglie del Trentino.
All’assessore Failoni, che ha mostrato piena convergenza sul tema dei ristori, Panizza, Kostner e Bonelli hanno rimarcato anche la grave situazione in cui versano le Scuole e le Associazioni di sci: dal marzo 2020 esse hanno solamente sostenuto costi per l’acquisto delle attrezzature personali, per mantenere e ad attrezzare le strutture con tutti i dispositivi atti a garantire la massima sicurezza al momento della ripartenza, mai avvenuta. Sostenendo le spese dei dipendenti assunti a più riprese e continuando a pagare affitti, utenze, tasse e contributi.
Considerato che si potrà ricominciare a lavorare, se tutto va bene, a dicembre 2021, il tutto assume i contorni di una situazione economica decisamente non facile. “Per questo Scuole e i maestri di sci chiedono di essere riconosciuti nel ruolo insostituibile di attori del sistema Montagna al pari degli impianti di risalita, delle strutture ricettive e commerciali, in quanto anello fondamentale dell’offerta turistica della montagna e di promotori della pratica turistica dello sci.