Agricoltura/ Terre d’Adige

Asparagi di Zambana, quante novità: nasce il Consorzio unico, si cerca l’unità con Asta, ma arriva il gigante Apot-Melinda

Stagione rallentata dal freddo, la Pro Loco rassicura: in maggio si farà la grande festa patronale, con cucina d’asporto, eventi e showcooking

IL VIDEO: Stagione, marchio e festa patronale, cosa cambia

TERRE D'ADIGE. Pasqua segna sempre l'inizio delle scorpacciate di asparagi. Ha già aperto anche il punto vendita De.Co. a Zambana Vecchia, vicino al ponte Arcobaleno lungo la bretella Trento Nord - Rocchetta, ma il freddo di questi giorni sta rallentando la fornitura, e il prodotto «va a ruba». Invece, quello di A.s.ta è aperto in prossimità della rotatoria di Zambana per chi proviene da Lavis.

I prezzi variano dagli 8 euro in su, in base alla pezzatura del prodotto.

Mentre As.t.a. fornisce le catene alimentari del Sait e della Dao, oltre alla ristorazione, la De.Co. vende i suoi asparagi per conto proprio. Oltre al punto vendita di Zambana Vecchia, gli asparagi De.Co. si potranno acquistare ai mercati contadini della Coldiretti di Trento e, da quest'anno, pure in quelli di Rovereto e Pergine.

La stagione è promettente per via delle ottime condizioni climatiche; l'unica preoccupazione sono le brusche diminuzioni delle temperature.

Ma le novità sono ben più importanti. Questa settimana è stato depositato dal notaio lo statuto del neonato Consorzio asparago bianco di Zambana: i soci della De.Co. (gli asparagicoltori riuniti sotto il marchio della Denominazione Comunale, a garanzia della provenienza del prodotto), sono confluiti nel consorzio al quale sono stati invitati ad aderire pure i produttori di asparagi dell'As.t.a (Asparagicoltori trentini associati) e della Trentina (Consorzio 5 Comuni).«La nostra volontà - chiarisce Willy Moser, presidente della De.Co. - è di unire le forze. Solo così potremo valorizzare l'asparago bianco di Zambana garantendone la qualità e la sua provenienza».

Il messaggio è chiaro: in tanti negozi si vendono asparagi di Zambana che di Zambana non sono. Solo quelli con il marchio De.Co. garantiscono la provenienza, e la nascita del consorzio è stata voluta proprio per tutelare un prodotto di nicchia che ha conquistato l'apprezzamento dei buongustai, non solo trentini. «Ormai gli asparagicoltori - prosegue Moser - hanno acquisito esperienza e capacità nel produrre questi ortaggi e allora, per la tutela dell'asparago stesso, ci siamo posti come obiettivo di riunire tutti i produttori in un consorzio».

Con l'obiettivo di una certificazione a garanzia di qualità e di provenienza, come il marchio degli asparagi di Terlano, o quelli più famosi di Bassano? «E' prematuro dirlo, si vedrà. Intanto vorremmo iniziare questo percorso per nuove strategie di promozione e di mercato».

Con Moser è d'accordo anche Daniele Faccenda, presidente di As.t.a., che sta raccogliendo i consensi dei suoi soci: «Dovremo arrivare a stabilire la zona di produzione e un disciplinare al quale tutti i coltivatori di asparagi dovranno attenersi. Abbiamo appena iniziato a ragionare su questa proposta, però ben venga un unico marchio per una maggior diffusione del nostro prodotto».

L'asparago di Zambana non conosce crisi

Andiamo alla scoperta di questo prezioso prodotto

La zona sarà solo il territorio comunale di Terre d'Adige? «C'è stato un primo approccio con le associazioni degli asparagicolotori - risponde il sindaco Renato Tasin - e ci siamo posti, come obiettivo, di iniziare un percorso che fra tre anni si concluda con un progetto per riunire tutti sotto lo stesso marchio, pur aderendo ad associazioni diverse. Ecco perché è nato il consorzio: intendiamo riunire le forze e la nascita del consorzio è solo un punto di partenza per una collaborazione, o meglio una sinergia fra tutti i produttori di asparagi.

L'amministrazione comunale sta già lavorando su un progetto della "pista ciclabile dell'asparago bianco di Zambana", che consenta ai cicloamatori di visitare le piantagioni. Poi, attraverso i finanziamenti chiesti al Gal (Gruppo di azione locale che distribuisce i fondi europei per lo sviluppo economico dell'agricoltura), pensiamo a istituire "La casa dell'asparago" come punto di riferimento per degustazioni, vendita, convegni e altri eventi legati al nostro prodotto. Attualmente il nostro territorio comunale ha una decina di ettari di terreno destinato alla asparagocoltura (circa quattro ettari coltivati dai soci De.Co, altri quattro da quelli dell'As.t.a e gli altri dai contadini aderenti a La Trentina, ndr), per una produzione complessiva che si aggira sugli 850 quintali».La vendita degli asparagi è anche una buona fonte di reddito per i residenti. «Sicuramente - aggiunge il sindaco - ed è anche per tale motivo che siamo intenzionati a rafforzare l'immagine dell'asparago valutando e avallando le varie iniziative perché ciò avvenga».C'è tanto entusiasmo che gravita attorno all'idea del marchio unico, ma il primo scoglio che il consorzio dovrà affrontare è se accogliere anche i produttori di altri comuni vicini o se limitare l'uso del marchio ai soli produttori di Terre d'Adige.

Infine, scende in campo in maniera decisa anche la Cooperazione trentina. «Scende in campo la struttura commerciale e di marketing di APOT - che raggruppa i Consorzi La Trentina e Melinda - che si occuperà di promuoverne e sostenerne la vendita all’interno della grande distribuzione mettendo a disposizione la propria expertise» spiega un comunicato stampa.

«La scelta di occuparci anche quest’anno della commercializzazione dell’asparago bianco di Zambana è dettata dalla volontà di schierarci a fianco degli asparagicoltori, valorizzando il loro lavoro, il loro impegno e il prodotto che curano con passione e competenza. APOT, forte della sua organizzazione commerciale e di marketing, come avvenuto lo scorso anno, può davvero fare la differenza nel sostenere le nostre produzioni autoctone, riconosciute a livello internazionale e testimonianza dell’unicità del nostro Trentino» afferma Rodolfo Brochetti, Presidente del Consorzio La Trentina. 

 

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