Le associazioni alla Provincia: migranti e richiedenti asilo sistemati in luoghi inadatti, basta improvvisazione
Una decina di sodalizi scrivono alla giunta per chiedere un cambio di rotta delle politiche che stanno producendo solo effetti negativi per tutti
TRENTO. "Le scelte adottate ormai più di due anni fa dall'amministrazione provinciale rispetto all'accoglienza di persone migranti e richiedenti asilo hanno rivelato i limiti e le incongruenze che fin dal principio numerose realtà associative della società civile avevano segnalato".
Lo riporta una lettera sottoscritta da una decina di associazioni del Trentino e indirizzata alla giunta provinciale di Trento.
Il testo segue la segnalazione della Fondazione Sant'Ignazio, dai padri Comboniani, Cappuccini, Dehoniani e dalle suore Canossiane, che hanno rilevato una situazione di grave sofferenza del settore.
"La concentrazione a Trento dei migranti e richiedenti asilo in centri inadatti allo scopo soprattutto in questo periodo di pandemia, e la riduzione dei servizi a poco più che vitto e alloggio, non ha prodotto alcun risultato positivo. Il 'fai e disfa' non giova a nessuno: non ai migranti che hanno visto alcuni di loro lasciare la struttura e sono rimasti spettatori; non a una prospettiva di accoglienza diffusa di cui molti cittadini hanno sperimentato la validità. Non possiamo stare zitti di fronte a questo ennesimo esempio di improvvisazione", scrivono le associazioni.