Covid / Il caso

«Riparti Trentino», 2 milioni su 3 per comprare i carri raccolta mele, Zanella interroga: «Era necessario?»

Il consigliere provinciale di Futura e quelle domande in massa per rifarsi la dotazione tecnologica: «Se davvero servono al distanziamento, allora diamoli a tutti, non solo ai più veloci a fare domanda»

LA NOTIZIA 200 contadini si comprano il carrio raccolta con gli aiuti covid

TRENTO. «Perché erogare più di due milioni di euro per un macchinario agricolo che interessa un solo settore e non ha nulla a che fare con le misure di sicurezza contro la diffusione del virus?» Domanda retorica che sottintende una critica al governatore Maurizio Fugatti e all'assessora all'agricoltura Giulia Zanotelli quella formulata da Paolo Zanella sotto forma di interrogazione.

Il consigliere provinciale di Futura ha appreso da un articolo pubblicato su l'Adige di quei 2,3 milioni di euro che, nell'ambito dei fondi di ristoro e delle misure per favorire il distanziamento e frenare la pandemia, sono finiti nelle tasche di 211 contadini nella misura di 12.000 euro a testa a fondo perduto per l'acquisto di carri ponte per la raccolta delle mele. Una vicenda che ha voluto stigmatizzare esternando immediatamente una profonda critica politica.In premessa Zanella sottolinea il contesto in cui avviene l'elargizione, all'interno di una manovra, la cosiddetta «Riparti Trentino», che nel pieno della prima ondata del virus, nella primavera dell'anno scorso, impiegava risorse preziose per aiutare concretamente i settori più colpiti e per aiutare il mondo produttivo a restare attivo in condizioni di maggior sicurezza possibile. I 3,1 milioni stanziati nello specifico per il settore agricolo avrebbero dovuto infatti essere prioritariamente impiegati per la digitalizzazione dei sistemi e per l'acquisto di attrezzature che grarantissero appunto distanziamento e sicurezza.

«Nulla di tutto ciò pare c'entrare con l'acquisto e il noleggio di carri per la raccolta delle mele» sottolinea Zanella. Che considera un aggravante il fatto che tutti quei soldi siano finiti per acquistare i costosi carri ponte nelle tasche dei più fortunati, informati e rapidi a presentare la domanda, usando come unico criterio quello temporale: i primi a prenotarsi hanno avuto il contributo, poi una volta finito il budget gli altri sono rimasti a bocca asciutta.

Il consigliere di Futura nel suo documento sottolinea come il Covid abbia provocato una crisi sociale ed economica senza precedenti e come in tale situazione bisognerebbe prestare grande attenzione a come si utilizzano i soldi stanziati per far fronte all'emergenza.«I mezzi in questione - insiste il consigliere - facilitano la raccolta delle mele ma non rientrano nelle azioni intraprese dalle aziende per limitare la diffusione del SARS-CoV-2, che nelle attività agricole all'aria aperta hamolte meno probabilità di diffondersi.

Se fosse questo il motivo, la Provincia avrebbe dovuto ripartire la quota tra tutte le aziende interessate all'acquisto di questo indispensabile macchinario e non i contributi solo ai più veloci a presentare la domanda».

Con riferimento alla nuova manovra annunciata dalla giunta e illustrata venerdì alle parti sociali, manovra che tra fondi statali e provinciali movimenterà 500 milioni, Zanella sottolinea l'importanza ci definire al meglio i futuri beneficiari affinché non si verifichino situazioni di spreco e l'enorme massa di denaro serva realmente ad aiutare chi è stato investito dalla crisi rimettendolo in piedi e in grado di lavorare e dare lavoro ai dipendenti.Nell'interrogazione, rivolta a presidente e assessora, il consigliere di Futura oltre a spiegazioni sul fatto specifico e su quei 2,3 milioni, finiti in buona parte nei campi della Val di Non, chiede più in generale qual è l'ammontare dei soldi a fondo perduto fin qui erogati dalla Provincia per l'agricoltura e quali sono i settori beneficiari dei fondi; a quanto ammontano le eventuali perdite dovute alla pandemia, per i produttori di mele del Trentino; quanti fondi e a quanti produttori sono stati stanziati e quanti ad oggi erogati per le altre voci inserite nella delibera contestata.

 

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