Scontro fra Carollo, Giacomoni e Sattin: tutti imputati, la Procura chiede il processo
La vicenda di un anno fa: nella polemica per i Mercatini di Natale, il dj si recava al comando della Polizia Locale: sulla eventuale colluttazione o meno deciderà il magistrato (con il video)
TRENTO. Doccia fredda sui vertici della Polizia locale di Trento. Proprio nei giorni in cui il comandante Lino Giacomoni lasciava l’incarico dopo 24 anni di onorato servizio; proprio nei giorni in cui il Comune preparava il passaggio di consegne al vice e futuro comandante Luca Sattin, è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio a carico di entrambi. L’accusa è pesante: calunnia aggravata e falso.
Nel capo di imputazione figura anche una terza persona, l’organizzatore di eventi Agostino Carollo a cui viene contestato un reato minore: violenza privata.
La vicenda – un incontro ad alta tensione sui mercatini di Natale – approda alla fase del giudizio. La procura ha confermato le accuse già contenute nell’avviso di conclusione delle indagini. Giacomoni (difeso dall’avvocato Giuliano Valer) e Sattin (difeso dall’avvocato Paolo Demattè) hanno chiesto di essere sentiti. I verbali degli interrogatori sono ora agli atti del procedimento penale - insieme alla querela di Carollo, agli accertamenti di pg delegati dal magistrato, ad una consulenza tecnica - ma evidentemente secondo l’accusa non hanno modificato il quadro probatorio. L’udienza preliminare si terrà a luglio davanti al giudice Claudia Miori.
La vicenda è bagatellare: discutiamo di un'uscita da una porta, con Carollo che si è piazzato davanti al passaggio e Giacomoni che con difficoltà riesce a uscire e poi riferisce di essersi ferito lievemente a causa dello strisciamento dell'avambraccio contro il battente della porta.
Secondo la procura però - a dispetto di quanto dichiarato dal comandante - non ci sarebbe stato alcun contatto.
I fatti risalgono al 27 maggio 2020. Siamo all'interno del comando della polizia municipale. Carollo ha avuto un incontro con il comandante Lino Giacomoni sulla questione dell'occupazione di suolo pubblico in vista dei mercatini di Natale. Alla fine del confronto Carollo si sarebbe piazzato davanti alla porta impedendo a Giacomoni di uscire e costringendo il comandante «ad utilizzare forza sulla maniglia per aprire la porta ed allontanarsi». Di qui l'accusa di violenza privata a carico di Carollo con l’aggravante «di aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale».
Imputato, ma con l'accusa ben più grave - specie per un pubblico ufficiale - di calunnia è anche Giacomoni che – sempre secondo l’accusa - avrebbe dato una ricostruzione dei fatti non corretta. «Con la consapevolezza della altrui innocenza - si legge sul capo di imputazione - accusava Carollo Agostino di avergli provocato lesioni lievi all'avambraccio della durata di 10 giorni consistite in abrasioni superficiali derivanti dallo strisciamento dell'avambraccio contro il battente della porta, mentre dalle immagini video (girate da Carollo e poi scandagliate dai carabinieri per ricostruire il fatto, ndr) emerge l'assenza di qualsiasi contatto tra avambraccio e battente».
Inoltre - prosegue la procura - dichiarava falsamente al vicecomandante che Carollo gli aveva messo le mani addosso, riportando tale circostanza all'interno della comunicazione di reato con l'aggravante di aver commesso il fatto con abuso dei poteri».
A Giacomoni viene contestato anche il reato di falso sempre per la presunta lesione al braccio e per aver dichiarato che fuori dalla porta c'era il suo vice, circostanza che sarebbe smentita sempre dal video girato da Carollo. Infine Giacomoni è accusato di falso anche in riferimento all'accesso al Pronto soccorso perché avrebbe indotto in errore il medico riferendo della lesione all'avambraccio con prognosi di 10 giorni. Nei guai è finito anche il vicecomandante Sattin. Questi dichiarava: «Vedevo Giacomoni affannato e visibilmente agitato uscire infilandosi di lato da un pertugio della porta di vetro scorrevole...» ma secondo l’accusa dal video non risulta che Sattin fosse nei paraggi. Naturalmente in questa fase le accuse sono ancora tutte da provare. Decisivo potrebbe risultare il video girato da Carollo e finito al centro delle indagini. Su incarico della procura le immagini sono state analizzate fotogramma per fotogramma dai carabinieri e da un tecnico specializzato. È probabile che il video sarà al centro anche della fase giudiziaria che si preannuncia combattuta.
Il commento di Carollo.
Massimo riserbo da parte delle difese. L’avvocato Giuliano Valer, legale di Lino Giacomoni, si limita a ribadire quanto già dichiarato in occasione della chiusura delle indagini: «Tutte le prove dell’innocenza di Giacomoni sono riversate nel video agli atti del procedimento. Insieme ad un’attenta lettura delle annotazioni di servizio e degli atti del comandante e del suo vice non potrà che emergere la veridicità ed estrema correttezza di quanto narrato e della dichiarazione anamnestica resa in Pronto soccorso. Poche parole anche da parte di Agostino Carollo: «Ringrazio di essere riuscito a filmare tutto. Se non lo avessi fatto sarebbe stato molto più difficile difendermi dalle accuse di questi due signori e ricostruire quello che era realmente accaduto. Ringrazio anche i carabinieri e la procura per l’ottimo lavoro svolto, le indagini approfondite e le perizie dettagliatissime».