TRENTO. Ora è ufficiale: il Trentino, come la gran parte d'Italia, da lunedì si colora nuovamente di giallo. E con la cancellazione dopo oltre quattro mesi del divieto di spostamento fra regioni, sarà nuovamente possibile ricevere anche i turisti, visto che tutto il centro-nord è destinato alla fascia gialla, salvo la valle d'Aosta.
Scatteranno una serie di riaperture e regole allentate su diverse attività.
Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, torna alla carica sulle riaperture e in particolare sui punti critici del coprifuoco (confermato per ora dal governo alle 22) e sull'utilizzo delle sale interne dei ristoranti (ancora escluso da Roma malgrado il pressing di Regioni e categorie imprenditoriali).
In area arancione restano solo 5 Regioni (Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d'Aosta), in rosso la Sardegna.
La fotografia è inserita nelle nuove ordinanze che il ministro della salute firmerà in serata.
L'indice Rt nazionale di contagio scende ancora e raggiunge quota 0,81 (circa 0,7 in Trentino,
dove si accelera ancora sulle vaccinazioni) rispetto allo 0,85 della scorsa settimana.
Questa settimana in Italia si osserva ancora una diminuzione della incidenza dei casi, pari a 157,4 per 100.000 abitanti (per la settimana 12/04/2021-18/04/2021) contro 160,5 per 100.000 abitanti della settimana precedente. Il dato puntuale a giovedì - che è quello preso a riferimento per le decisioni - sarebbe di 159. Complessivamente, l'incidenza resta lontano da livelli (50 per 100.000) che oltra a far scattare la zona bianca, permetterebbero il completo ripristino del tracciamento dei casi.
“L’auspicio - ha affermato oggi Fugatti nella conferenza stampa delle 13 - è che la pressione comune di tutte le Regioni porti ad un ravvedimento da parte del governo nazionale che, considerato i dati attuali, possa concedere aperture maggiori di quelle che partiranno da lunedì 26 aprile".
Anche oggi il bollettino covid in provincia, che non registra alcun decesso, indica un miglioramento del quadro ospedaliero.
"I dati settimanali – aveva poi anticipato Fugatti – con un’incidenza pari a 110 casi, un Rt attorno allo 0,7 e un tasso di positività al 3,9%, ci fanno concretamente pensare che da lunedì il Trentino sarà classificato in zona gialla.
Purtroppo però non si tornerà alle regole a cui eravamo abituati in precedenza, soprattutto per quanto riguarda le attività di ristorazione.
Noi, insieme a tutte le Regioni abbiamo chiesto ufficialmente al governo di poter aprire bar e ristoranti, nei territori in giallo, anche al chiuso, così come di portare l’inizio del coprifuoco alle ore 23.
Ma al momento la risposta del governo è stata negativa. Auspichiamo davvero - ha aggiunto il presidente - che vi possa essere un ripensamento perché altrimenti rischiamo di danneggiare molte attività che potrebbe essere costrette a chiudere.
Naturalmente – ha concluso Fugatti – se ci sarà qualche spiraglio, come abbiamo sempre fatto in passato, potremo anche tentare in autonomia di anticipare le aperture, ma dobbiamo sempre valutare con attenzione la sostenibilità della cosa, sia dal punto di vista sanitario che giuridico”.
Uno scatto in virtù dell'autonomia che ha fatto il presidente bolzanino, Arno Kompatscher, il quale conferma lo "strappo" con Roma sull'apertura dei ristoranti anche all'intenro: in accordo con la giunta provinciale, ha firmato l'ordinanza numero 20/2021 contenente le misure per la prevenzione e la gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19.
Il provvedimento, che entrerà in vigore lunedì 26 aprile e sarà valido sino al 31 luglio, prevede una serie di riaperture e l'allentamento di alcune misure restrittive attualmente in vigore, così come previsto a livello nazionale.
Il tutto alla luce dei buoni dati relativi alla diffusione del virus in Alto Adige. L'inizio della prossima settimana, dunque, coinciderà con la ripartenza di alcuni dei settori più penalizzati dalle chiusure dei mesi scorsi.
"Un sacrificio necessario per porre rimedio ad una situazione che stava diventando molto seria dal punto di vista sanitario", commenta Kompatscher, il quale aggiunge che "è proprio grazie al rigoroso rispetto delle regole che i dati sui contagi sono tornati sotto controllo.
Le altoatesine e gli altoatesini hanno dimostrato grande senso di responsabilità, e i tempi sono maturi per alcune aperture, pur se con grande prudenza e cautela". Così come previsto a livello nazionale per le cosiddette "zone gialle", le attività di ristorazione saranno nuovamente consentite all'aperto, sino alle ore 22 e con consumazione al tavolo dove potranno trovare posto un massimo di 4 persone.
Nelle aree al chiuso, invece, la medesima possibilità sarà legata alla prenotazione del tavolo (per i ristoranti) e alla presentazione da parte dei clienti di una certificazione verde, che in Alto Adige prenderà il nome di Corona-Pass, rilasciato dall'Azienda sanitaria o da altre autorità sanitarie comprovati l'avvenuta vaccinazione, la guarigione dal Covid-19 o l'effettuazione di un test negativo.
Si tratta dell'unico punto in cui il provvedimento della Provincia si discosta da quanto previsto a livello nazionale, e proprio sulle perplessità espresse da Roma, Kompatscher precisa che "la Provincia di Bolzano ha buone argomentazioni a tutti i livelli. Con la previsione dei test e con il Corona-Pass seguiamo infatti una via molto prudente e improntata alla sicurezza. Se anche questo passaggio dovesse essere cancellato, il Corona-Pass rimarrebbe comunque valido per le altre attività: dal cinema, ai teatri, agli sport di squadra e di contatto".
Il medesimo certificato, inoltre, sarà necessario per poter accedere ad alberghi e strutture ricettive, i cui servizi, fatta eccezione per la ristorazione, potranno essere offerti solamente agli ospiti che vi pernottano.
Chi è in possesso della certificazione verde potrà nuovamente andare a teatro, al cinema o in una sala da concerti al chiuso (all'aperto la certificazione non sarà necessaria ma i posti dovranno essere a sedere e pre-assegnati).
La capienza consentita non potrà essere superiore al 50% di quella massima autorizzata, e comunque non potrà superare le 500 persone per gli eventi al chiuso e le 1.000 persone per quelli all'aperto.
Nel rispetto di tutte le misure di sicurezza necessarie, e per coloro che sono in possesso della certificazione, potranno riaprire i musei, le biblioteche e i luoghi espositivi. Sarà inoltre frequentare nuovamente attività extrascolastiche, centri giovanili e gruppi di gioco e di ritrovo, e le prove di cori e bande musicali potranno avere luogo sino ad un massimo di 15 persone.
Dal 15 maggio potranno riaprire le piscine all'aperto, mentre dal 1° giugno, pur nel rigoroso rispetto di tutte le norme di sicurezza, saranno nuovamente consentite le attività di palestre, piscine e centri sportivi al chiuso.
Il tutto legato sempre alla presentazione della certificazione verde. Per quanto riguarda lo sport, invece, restano in vigore le norme attuali su competizioni a porte chiuse e allenamenti, ma saranno nuovamente possibili tutte le attività sportive, anche di squadra e negli sport di contatto, purchè si svolgano all'aperto. Centri benessere e centri termali potranno riaprire invece il 1° luglio, dalla stessa data saranno nuovamente ammessi convegni e congressi, mentre le fiere potranno ripartire dal 15 giugno.
Per quanto riguarda gli spostamenti, infine, rimangono valide le norme attualmente in vigore (divieto di lasciare il proprio domicilio dopo le 22), ma sono nuovamente consentiti i movimenti in entrata e in uscita dal territorio provinciale come previsto dal decreto-legge nazionale, si legge in una nota della Provincia.
LA SCHEDA - Cosa cambia
GREEN PASS – “Dal 26 aprile 2021 sono consentiti gli spostamenti tra le Regioni diverse nelle zone bianca e gialla. Inoltre, alle persone munite della ‘certificazione verde’, sono consentiti gli spostamenti anche tra le Regioni e le Province autonome in zona arancione o zona rossa”, rende noto Palazzo Chigi.
SPOSTAMENTI – “Dal 26 aprile al 15 giugno 2021, nella zona gialla, è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata una volta al giorno, dalle 5 alle 22, a quattro persone oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. Le persone che si spostano potranno portare con sé i minorenni sui quali esercitino la responsabilità genitoriale e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi. Lo stesso spostamento, con uguali limiti orari e nel numero di persone, è consentito in zona arancione all’interno dello stesso comune. Non sono invece consentiti spostamenti verso altre abitazioni private abitate nella zona rossa”.
SCUOLA – “Dal 26 aprile e fino alla fine dell’anno scolastico si torna in classe anche nelle scuole superiori (secondarie di secondo grado). La presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%. In zona gialla e arancione dal 70% al 100%” rende noto Palazzo Chigi. Per quanto riguarda l’università, “dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno”.
RISTORANTI E BAR – Dal 26 aprile in zona gialla riaprono i ristoranti a pranzo e a cena, purché all’aperto.
SPETTACOLI – Dal 26 aprile riaprono al pubblico in zona gialla cinema, teatri, sale concerto, live club. È necessario che ci siano posti a sedere preassegnati e una distanza di un metro l’uno dall’altro. La capienza massima consentita è del 50% di quella massima autorizzata e comunque non superiore a 500 spettatori al chiuso e 1000 all’aperto, rende noto Palazzo Chigi. In relazione all’andamento epidemiologico e alle caratteristiche dei siti, si potrà autorizzare la presenza anche di un numero maggiore di spettatori all’aperto, nel rispetto delle indicazioni del Cts e delle linee guida.
SPORT – “Dal 26 aprile 2021, in zona gialla, nel rispetto delle linee guida vigenti, è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto. Inoltre, dal 15 maggio 2021, sempre in zona gialla, sono consentite le attività delle piscine all’aperto e, dal 1° giugno, quelle delle palestre” si legge nella nota di Palazzo Chigi diffusa al termine del Cdm.
Resta però fermo il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, per il resto si tornerà all’antico, con le regole del giallo.
Centri commerciali in rivolta. Nel testo finale, arrivato in Gazzetta Ufficiale, del decreto aperture non c'è più il riferimento previsto dalle bozze che prevedeva la possibilità di aprire i centri commerciali, i parchi commerciali e le strutture analoghe nei fine settimana a partire dal 15 maggio.