Valsugana, un anno di passione: Crozi, viadotto da oggi dimezzato
L'operazione è scattata poco dopo la mezzanotte, con l'apertura della vecchia strada scavata lungo il costone di roccia e la parziale chiusura del viadotto che dalla gola di Ponte Alto porta i veicoli in transito lungo la statale della Valsugana, in direzione di Pergine, all'imbocco della galleria
FOTO La zona del cantiere
IL VIDEO La simulazione della viabilità modificata
L'INTERVENTO Ecco tutte le fasi dei lavori per un anno
TRENTO. L’operazione Crozi è scattata poco dopo la mezzanotte, con l’apertura della vecchia strada scavata lungo il costone di roccia e la parziale chiusura del viadotto che dalla gola di Ponte Alto porta i veicoli in transito lungo la statale della Valsugana, in direzione di Pergine, all’imbocco della galleria.
Una situazione che si protrarrà all’incirca per un anno, il tempo necessario per portare a termine i lavori di adeguamento della struttura, collaudata nel 1973. Già da oggi lungo il viadotto si procederà su un’unica corsia. La prima ad essere chiusa sarà quella di marcia, a destra. Poi, tra qualche mese, toccherà a quella di sorpasso. I mezzi non viaggeranno, però, verso Civezzano e Pergine su un’unica corsia: il collo di bottiglia che si sarebbe creato sarebbe stato insostenibile.
La vecchia strada dei Crozi, già rimessa a nuovo in vista del suo futuro impiego come pista ciclabile, servirà per evitare la paralisi. Ma chi la potrà percorrere? I veicoli saranno smistati già all’interno del tunnel di Martignano, attraverso la linea continua già tracciata, che prosegue fino all’uscita della galleria: autoarticolati, mezzi pesanti in generale e pullman dovranno allinearsi sulla destra e continuare a percorrere il viadotto lungo l’unica corsia a disposizione. In pratica per camion e bus non cambierà nulla.
La corsia di sorpasso, nel tunnel di Martignano, sarà temporaneamente adibita a corsia di marcia riservata a vetture, moto e furgoni, che dovranno poi obbligatoriamente percorrere la vecchia strada dei Crozi. Auto, moto e furgoni che saliranno invece da San Donà, obbligatoriamente dovranno percorrere il viadotto. Per chi sarà dirottato lungo la vecchia strada, il ritorno in statale arriverà poco oltre il punto in cui sbuca la galleria percorsa dai camion: poco prima della rampa di discesa si troveranno di fronte il bivio al quale dovranno mantenere la destra.
Sulla sinistra, la strada che percorreranno i ciclisti a fine lavori per raggiungere o provenire da Civezzano, proseguendo integralmente lungo il vecchio tracciato stradale in uso fino agli anni Settanta. Per evitare incolonnamenti e scongiurare il rischio di incidenti, i veicoli in uscita dalla galleria, all’altezza dell’immissione, saranno disposti sulla corsia di sorpasso, in modo da lasciar fluire i veicoli in arrivo dal vecchio tracciato senza la necessità di arrestare la marcia per dare la precedenza.
Nonostante tutti questi accorgimenti la possibilità che il cantiere provochi rallentamenti è quasi scontata, tanto che già da giorni fin all’altezza di Melta, in tangenziale, sono stati disposti cartelli che segnalano il pericolo di code nella galleria di Martignano.
Secondo le stime del Servizio gestione strade della Provincia, nei picchi di traffico le code potrebbero iniziare a formarsi già a metà galleria. Dopo il fine settimana, che dovrebbe garantire un avvio indolore, il vero banco di prova è atteso per dopodomani. Il cantiere vero e proprio, lungo il viadotto, scatterà martedì 4 maggio.