La cagnetta rapita a Spini, le indagini della Polizia, il lieto fine
L’odissea di Mia e dei suoi padroni: era stata rubata da una zingara, inquadrata dalle telecamere degli autobus, ed alla fine l’animale viene riconosciuto grazie al microchip
TRENTO. Aveva visto la cagnetta nel giardino dell'abitazione dei proprietari, nei dintorni di Spini di Gardolo. Una donna di etnia sinti, giovedì pomeriggio, dopo aver visto che era incustodita, l'ha presa con sé, allontanandosi.
Sono servite le indagini degli agenti della squadra mobile della Questura del capoluogo - oltre all'attenzione di una nipote dei proprietari - per permettere nel giro di poche ore di individuare la cagnetta e permetterle di tornare a casa.
Mia, il nome della cagnetta, il 13 maggio si trovava nel giardino dell'abitazione dei proprietari, apparentemente al sicuro mentre questi ultimi erano al lavoro. A lanciare l'allarme, al suo rientro, è stata la padrona della cagnetta, che ha iniziato a cercarla a lungo, sperando che si fosse nascosta nelle vicinanze.
Dopo non averla trovata, è iniziato il tam tam: dapprima i vicini di casa, poi i social, con messaggi in rete per chiedere l'aiuto di chiunque potesse aver notato la cagnetta. Nel frattempo, con il passare delle ore, i proprietari hanno deciso di rivolgersi anche alle forze dell'ordine, componendo il 112 e permettendo così agli operatori della centrale unica d'emergenza di metterli in contatto con la centrale operativa della questura.
A quel punto, un aiuto fondamentale ai proprietari che non riuscivano a darsi pace è arrivato dai loro familiari. In particolare da una nipote della padrona di Mia, che dopo aver saputo della sparizione della cagnetta ha ricordato una scena a cui aveva assistito senza troppa attenzione qualche ora prima. Nel giardino di una abitazione della zona nord del capoluogo aveva visto una donna con tre bambini mentre giocavano con una cagnetta che sembrava assomigliare proprio a Mia.
A quel punto la segnalazione è stata inoltrata alla polizia, con gli agenti della squadra mobile che hanno potuto visionare le immagini delle telecamere presenti nei dintorni dell'abitazione in cui era stata notata la cagnetta. In particolare, è stato possibile analizzare le registrazioni delle telecamere presenti nei pressi di una fermata dell'autobus, nelle quali si vedeva una donna salire a bordo di un mezzo di Trentino trasporti con una cagnetta molto simile a Mia sotto braccio. La stessa donna corrispondeva a quella vista nel giardino dalla nipote della proprietaria.
Gli agenti nella giornata di venerdì hanno così raggiunto l'abitazione, dove è stato possibile verificare, tramite il microchip di cui era provvidenzialmente dotata Mia, come la cagnetta fosse proprio quella sparita. La donna è stata denunciata.