Giornata internazionale delle api, il pensiero dei trentini ad Andrea Paternoster
Il “re del miele” è morto in aprile dopo un grave incidente avvenuto sull’A22. Per il settore dell’apicoltura italiana, ma non solo, è stato un grande innovatore
ULTIMO SALUTO "Ora volerai più in alto delle stelle, più veloce delle api”
IL MESSAGGIO Parlano le figlie dell'imprenditore
COMMOZIONE Il ricordo degli ex compagni dell’Istituto Agrario
TRENTO. Sensibilizzare sull'importanza degli impollinatori, sul loro contributo allo sviluppo sostenibile e sulla necessità di fermare la perdita di biodiversità e il degrado degli ecosistemi che li sta portando all'estinzione: è questo il senso della giornata internazionale delle api in programma oggi 20 maggio e istituita dal 2017 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite in onore di Anton Jansa, pioniere nel XVIII secolo delle tecniche di apicoltura moderne.
In Italia, in un certo senso, anche in onore del trentino Andrea Paternoster, l’uomo che ha portato Mieli Thun al successo e al riconoscimento da parte della comunità gourmet. L’imprenditore, 54 anni, è morto all’ospedale Santa Chiara di Trento dove era stato portato dopo un terribile incidente in A22. La notizia del decesso di Andrea, ha lasciato scosso e interdetto il mondo della gastronomia, italiano e non solo.
La giornata mondiale del miele
Secondo dati rilasciati da Fai-Federazione Apicoltori Italiani, gli apicoltori censiti in Italia sono in costante aumento: ai circa 65.000 vanno aggiunti "almeno altri 10.000 che, specie tra i giovani, nonostante la pandemia, stanno manifestando il proposito di avvicinarsi a questo allevamento seguendo i necessari corsi di formazione".
E' registrato anche l'incremento costante del patrimonio apistico nazionale che nell'ultimo censimento 2020 ha raggiunto la quota di 1.950.000 alveari per un valore stimato di 500 milioni di euro. La presenza di alveari sul territorio, genera in Italia, per l'organizzazione agricola, 2 miliardi di euro di valore della produzione delle colture di interesse agro-alimentare, cui si deve aggiungere quello dell'apporto ecosistemico che le api garantiscono con il servizio di impollinazione alla biodiversità dei nostri ambienti naturali, stimato in 150 miliardi di euro.
Il punto critico dell'apicoltura italiana- sottolinea la Federazione - è quello della produzione del miele, il cui valore potenziale annuo è atteso in circa 25.000 tonnellate e che invece, da ormai cinque anni, è soggetto a una costante riduzione dovuta alle avversità atmosferiche e ai cambiamenti climatici.