Pandemia / Il punto

Vaccinazioni, Trentino verso quota 300 mila ma servono più dosi. Linee guida: ecco i divieti che "saltano"

Per giugno si attende un aumento delle forniture: Fugatti ha segnalato al commissario Figliuolo che la provincia è stata penalizzata rispetto ad altre realtà locali. A livello nazionale ieri record di somministrazioni: 570 mila. Nel complesso prima dose a oltre 22 milioni di cittadini
BOLLETTINO In Trentino decima giornata consecutiva senza morti - I GRAFICI
I DATI Continua il calo dei ricoveri in tutta Italia, ma altri 83 morti

ITALIA Dal 3 giugno ok alle vaccinazioni per persone fino ai 16 anni
PFIZER Ora il vaccino a mRna disponibile anche dai medici di famiglia
VACCINAZIONI
Inaugurato il nuovo drive trough di Trento sud

 

TRENTO. Le vaccinazioni in Trentino si avviano verso quota 300 mila dosi, ma allarma la temporanea riduzione dei flaconi disponibili. Si confida tuttavia su quanto annunciato per il mese di giugno, quando sono attese venti milioni di dosi in Italia, che dovrebbero consentire di marciare speditamente sia con le prime somministrazioni sia con i richiami.

La necessità di maggiori forniture al Trentino è stata fatta presente al commissario per l'emergenza, Figliuolo, anche dal presidente della provincia, Maurizio Fugatti. Il Trentino, infatti, è, insieme alla Sicilia, l'area che ha ricevuto meno vaccini in proporzione al numero di abitanti: dunque è stato penalizzato.

Sul fronte dei dati, la nota diffusa questo pomeriggio dalla Provincia indica che stamattina è stata raggiunta quota 290.973 dosi, compresi 74.899 richiami.

Agli ultra ottantenni finora sono state somministrate 63.423 dosi, nella fascia 70-79 anni 60.000 e tra i 60-69 anni 57.443.

E ieri, a livello nazionale, si è registrato un record: somministrate 570.950 vaccinazioni e dall'inizio della campagna ne sono state fatte 33.770.194. Ci si avvia a toccare il traguardo del 20% della popolazione (oggi 19,57%) italiana che ha concluso il ciclo vaccinale: sono 11.596.495 le persone che hanno completato anche il richiamo, quindi oltre 22 milioni hanno comunque ricevuto almeno una dose.

Insomma, il numero degli italiani vaccinati cresce di giorno in giorno e presto potranno essere via via superati sia le misure restrittive sia i protocolli che regolamentano da oltre un anno e mezzo le attività di bar, ristoranti, cinema, palestre e piscine.

Con i dati in costante miglioramento - 3.300 casi, i ricoveri in terapia intensiva che si apprestano a scendere sotto i mille e le vittime che per la terza volta nel 2021 scendono sotto le cento in 24 ore (sono 83) - e la riapertura martedì dei ristoranti al chiuso in tutta Italia, l'auspicio è messo nero su bianco nelle linee guida delle Regioni con le quali vengono introdotte alcune modifiche ai protocolli fino ad oggi in vigore: non ci sarà più il limite di massimo 4 persone al tavolo al ristorante e si potrà usufruire delle docce nelle piscine termali e nei centri benessere.

Non cambia nulla, invece, per le feste relative a matrimoni, battesimi, cresime e comunioni: sia che la cerimonia si svolga in area bianca, sia - dal 15 giugno - che si celebri in zona gialla, i partecipanti dovranno avere il green pass, vale a dire il certificato di vaccinazione, di avvenuta guarigione o un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti la partecipazione all'evento previsto dal decreto del 18 maggio.

La precisazione è arrivata in una nota della Conferenza delle Regioni e del ministero della Salute dopo che fonti degli enti locali avevano sostenuto che non fosse necessario.

"Le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso - scrivono Regioni e ministero - devono svolgersi nel rispetto di protocolli e linee guida" previsti dal decreto legge 33 del 2020 e "con la prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi di cui all'articolo 9" del decreto del 18 maggio "anche in zona bianca".

L'unica novità, dunque, sta nel fatto che da lunedì si potrà tornare alle feste di matrimonio in Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, le uniche tre regioni che passeranno in zona bianca, mentre nelle altre regioni bisognerà aspettare l'entrata in questa fascia (il 7 o il 14 maggio) oppure il 15 giugno, data in cui è prevista dal decreto la ripartenza dell'intero settore.

Con l'incremento delle vaccinazioni verranno progressivamente meno le condizioni che hanno portato alle restrizioni, sottolineano le Regioni, le quali osservano che la campagna di vaccinazione "si caratterizza per adesione volontaria e offerta gratuita".

E quindi "un'elevata adesione, favorita da adeguata promozione, determinerà le condizioni immunitarie di protezione dallo sviluppo di patologia grave e d'infezione sia dei lavoratori sia degli utenti delle attività" regolate proprio dalle linee guida, "contribuendo ad evitare che si ripresentino le condizioni che hanno portato alle diverse restrizioni nel corso degli ultimi 15-16 mesi".

Un obiettivo che è lo stesso indicato dal ministro della Salute Roberto Speranza: "il nostro Paese sta molto meglio, la strada è quella giusta - dice - Dobbiamo tenere alta l'attenzione ma i numeri stanno migliorando e questo è il momento di programmare il futuro".

Le linee guida riviste dai tecnici delle Regioni con il Comitato tecnico scientifico ribadiscono una serie di restrizioni e indicazioni di carattere generale che valgono per tutti i settori.

Innanzitutto, in ogni attività "devono essere usati da parte dei lavoratori dispositivi di protezione delle via aeree finalizzati alla protezione del contagio e deve essere obbligatoria la frequente pulizia e igienizzazione delle mani".

Deve inoltre essere definito il "numero massimo di presenze contemporanee in relazione ai volumi di spazio, ai ricambi d'aria e alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita" ed è necessario mantenere l'elenco dei presenti ad ogni singolo evento per 14 giorni.

In locali, cinema, teatri, piscine e palestre ma anche a fiere, convegni e congressi è raccomandato di rilevare la temperatura corporea, è previsto che siano messi a disposizione degli ospiti dei prodotti per l'igienizzazione delle mani, che vengano areati il più possibili i locali e che vengano privilegiati gli spazi esterni.

Per la ristorazione, la novità più rilevante è che non ci sarà più la regola di massimo 4 persone al tavolo, anche se andrà sempre definito il numero massimo di presenza.

Resta il metro di distanza tra i tavoli e l'obbligo di utilizzo della mascherina per andare in bagno, pagare il conto, entrare o uscire dalla sala.

L'altra novità riguarda le piscine termali e i centri benessere: sarà possibile utilizzare le docce purché sia garantita una distanza di due metri, un adeguato ricambio dell'aria e una ripetuta pulizia dei locali nel corso della giornata. Per le spiagge, va garantita una superficie di 10 metri quadri per ogni ombrellone e sono consentiti surf, windsurf, kitesurf e racchettoni mentre restano vietate tutte quelle attività "ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti".

Tra gli impianti di risalita, che si apprestano alla riapertura anche in Trentino, potranno viaggiare al 100% della capienza solo le seggiovie, mentre cabinovie e funivie dovranno andare al 50%. In tutti sarà obbligatoria la mascherina.

comments powered by Disqus