Centro Sociale Bruno, animalisti e studenti in piazza contro le politiche ambientali del governo
Nel mirino dei dimostranti il ministero alla Transizione ecologica. Si è tornati a chiedere la liberazione degli orsi reclusi al Casteller
IL VIDEO Proteste in piazza
TRENTO. Gli attivisti del Centro sociale Bruno, del Coordinamento Studenti e della campagna #StopCasteller, facenti parte della rete nazionale RiseUp4ClimateJustice, si sono dati appuntamento in piazza Duomo a Trento per protestare contro le politiche ambientali del governo Draghi e il ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani, collegato in videoconferenza per un incontro nell'ambito del Festival dell'Economia.
Critiche da parte dei manifestanti anche contro la stessa rassegna, sia perché - attaccano gli attivisti - "propone un sistema e modelli economici che fino ad oggi hanno impoverito le persone è aumentato le disuguaglianze", sia perché "ha tra i main sponsor anche Leonardo" che, dicono i manifestanti, "produce armamenti e li vende ai peggiori regimi dittatoriali della Terra". "Il livello è quello di un ministro che nemmeno partecipa in presenza e invece si collega in dad.
Denunciamo il ruolo di questo ministero fuffa, secondo noi non è vero che si punta alla transizione ecologica, non crediamo sia possibile una transizione gestita dall'alto, distribuendo soldi alle multinazionali del fossile come Eni, che da una parte in Europa fa green washing e dall'altra continua a devastare il sud del mondo e il Delta del Niger massacrando l'ambiente", spiega Francesca Manzini, referente della rete.
Sull'orso, i manifestanti chiedono la liberazione degli esemplari custoditi al Casteller, "colpevoli solo di aver fatto gli orsi: Cingolani è responsabile anche di questo e dovrebbe occuparsene - prosegue Manzini - ma invece la faccenda è nei fatti gestita dalla Provincia, che fa il bello e il cattivo tempo, mentre il ministro non ha mai preso posizione". Gli attivisti lamentano anche la mancata autorizzazione del corteo da parte della Questura, anche se la mancata partecipazione in presenza di Cingolani aveva comunque modificato in parte l'organizzazione della protesta: "Non accettiamo però divieti strumentali per il Covid mentre tutto il Paese sta ripartendo", dicono.