Copertura vaccinale: Fiemme, Fassa e Primiero sono i territori messi peggio
La situazione territorio per territorio: valli di Non e Sole le zone migliori. L’assessore Segnana e il direttore Apss Ferro: «Vaccinatevi, c’è il rischio che dopo l’estate il virus torni con forza in circolazione»
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TRENTO. Val di Fiemme, Primiero, Val di Fassa: sono questi i territori dove la vaccinazione va avanti a rilento e sono questi i territori su cuii sui concentrerà l’attenzione della Provincia per convincere gli scettici e i no-vax che serve vaccinarsi, presto.
I numeri: la Valle di Fiemme è quella messa peggio con il 48% di copertura vacicnale complessiva (media trentina: 54%), il 76% di copertura vaccinale nella fascia 70-79 (media trentina: 86%), il 74% di copertura vaccinale nella fascia 60-89 (media trentina: 79%) e il 61% di copertura vaccinale nella fascia 50-59 (media trentina: 69%).
Ma anche Primiero e Val di Fassa, come si può vedere dalla tabella che pubblichiamo qui sotto, sono indietro: percentuali simili alla Val di Fiemme, segno di una certa “identità territoriale” di chi è più perplesso nel compiere il passo del vaccino.
Semaforo verde, al contrario, per Val di Non e Val di Sole dove i numeri di tutte le varie fasce d’età sono superiori a quelli della media trentina.
E la Provincia conferma: la copertura vaccinale media della popolazione trentina vaccinabile è buona, ma la situazione è a macchia di leopardo con alcuni Comuni e Comunità di valle in cui la percentuale è più bassa. Ci sono quindi ancora molte persone nelle categorie fragili (over 60) che non hanno ricevuto il vaccino.
«L'obiettivo della Provincia e dell'Azienda sanitaria è quello di aumentare la percentuale di chi è vaccinato per poter proteggere la popolazione più a rischio anche da una possibile ripresa della circolazione del virus in ottobre e tenere in sicurezza il sistema sanitario e ospedaliero», viene detto in una nota.
L'assessore provinciale alla salute Stefania Segnana e il direttore sanitario dell'Apss Antonio Ferro hanno quindi incontrato oggi, mercoledì 16 giugno, nella sede del Consiglio delle autonomie locali i sindaci e i commissari delle Comunità di valle del Trentino per fare il punto sulla campagna vaccinale nei loro territori di competenza. E per chiedere agli enti locali un sostegno per spingere la copertura vaccinale.
Introdotto dal presidente del Cal Paride Gianmoena, l'incontro in parte in presenza e in parte da remoto ha visto l'assessore Segnana spiegare la ragione dell'incontro.
«L'incontro parte da un'esigenza dei sindaci di verificare l'andamento della campagna vaccinale per il proprio territorio e da un'esigenza dell'assessorato e dell'Azienda sanitaria di ragionare sulla differenza tra territori sulla copertura vaccinale delle coorti più a rischio, ovvero degli over 60. E, sulla base dei dati emersi, di chiedere ai sindaci e agli amministratori locali un aiuto per spingere la campagna vaccinale» ha chiarito l'assessore Segnana.
Estendere la copertura vaccinale è fondamentale, ha aggiunto l'assessore Segnana, «perché permette di tutelare le persone fragili dal rischio di ammalarsi e il sistema sanitario provinciale».
La Provincia, sottolinea l'assessore Segnana, chiede quindi ai sindaci e ai commissari delle Comunità di valle di farsi parte attiva per «capire le ragioni della mancata vaccinazione con i medici di base e i farmacisti e quindi di supportare l'estensione della copertura vaccinale».
Il dottor Ferro ha messo in evidenza come la copertura vaccinale provinciale vede attualmente una prima dose per il 54% della popolazione vaccinabile (gli over 16) e spiegato come ci siano però differenze nei Comuni e nelle Comunità di valle.
«Alcune Comunità, come Cembra, val di Non, Alta Valsugana, Fiemme e Fassa - evidenzia Ferro - hanno una copertura vaccinale inferiore a quella provinciale. Ora - ha detto Ferro rivolgendosi ai rappresentanti di Comuni e Comunità di valle - intendiamo coinvolgervi nella battaglia importante dell'estensione della copertura vaccinale. I dati sulla copertura vaccinale sulla propria situazione saranno mandati a ciascun Comune e chiederemo ai sindaci di farsi parte attiva per estendere la copertura vaccinale.Chiediamo di lavorare sugli indecisi per arrivare ad aumentare la percentuale di vaccinati nelle coorti dei soggetti più fragili».
L'aumento della copertura è anche una «tutela verso le varianti. Pfizer ad esempio consente di proteggere anche contro la variante Delta» ha detto Ferro.
A livello provinciale la copertura vaccinale per ora è al 95% per gli over 80, all'86% per la fascia 70-79 anni, al 79% per la fascia 60-69, al 69% per la fascia 50-59 anni.
«Sono percentuali buone - ha sottolineato Ferro - ma restano ancora circa 24.000 soggetti da vaccinare negli over 60 e per queste persone in particolare la Provincia e l'Apss chiedono a Comuni e Comunità di valle un aiuto per poter convincere chi ancora non si è vaccinato. Serve uno sforzo casa per casa perché questa quota di non vaccinati altrimenti diventa un serbatoio formidabile per il virus in ottobre. Prima riusciremo a vaccinare chi non è vaccinato, prima metteremo in sicurezza la nostra popolazione anziana e il sistema ospedaliero».