La grande paura per i bimbi persi nei boschi, nel 2006 la tragedia del piccolo Loris in val di Non
Il caso del bimbo di due anni, ritrovato dopo aver trascorso oltre 24 ore in fondo a una scarpata nel Mugello, fa tornare in mente altre vicende drammatiche, purtroppo non tutte a lieto fine
SALVATO Ritrovato il bimbo di 2 anni: «Mi si è stretto al collo e ha chiamato la mamma»
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IL VIDEO / 2 La mamma può finalmente riabbracciare il suo piccolo
LE IMMAGINI Le ricerche dei soccorritori, poi l'abbraccio
LA TRAGEDIA Loris, il dolore della famiglia
TRENTO. Il caso del bambino di 2 anni ritrovato questa mattina ad oltre 24 ore dalla sua scomparsa (nella foto sopra l'abbraccio con la madre), riporta alla mente altri casi di bimbi che si sono persi tra i boschi, magari in un momento di distrazione dei genitori o durante qualche gita o scampagnata.
In gran parte dei casi le vicende sono state fortunatamente a lieto fine, ma in Trentino si ricorda ancora la tragica vicenda di un bambino di nove anni, Loris, che nel settembre 2006 si perse nei boschi di Taio, in val di Non.
Venne ritrovato, dopo una lunga notte di ricerche, disteso nel letto di un torrente in secca, in una zona boschiva ed impervia.
L'area della tragedia era lungo l’alveo del Rio Valle: una forra con pareti strapiombanti di oltre 50 metri a valle del paese, mentre a monte dell’abitato la profondità del solco diminuisce. Proprio nel bosco sopra la forra i ragazzini del paese anavano giocare.
Purtroppo, Loris fu trovato in fondo a una scarpata ripidissima lunga una trentina di metri.
Il piccolo era ferito, immobile, ma respirava ancora. Purtroppo morì la sera stessa a causa delle ferite riportate cadendo nel dirupo.
Tra gli altri casi più recenti c'è quello del primo gennaio 2014 a Monte Livata, nel Lazio.
Nel pomeriggio Nicole e Manuel, di 4 e 5 anni, fecero perdere le loro tracce, insieme a quelle della madre.
La donna, in stato confusionale, venne ritrovata in nottata, ma non riusciva a dare indicazioni su dove si trovassero i bambini.
Solo la mattina seguente furono ritrovati in un anfratto scavato nella roccia, impauriti e in leggero stato di ipotermia.
Nello stesso anno un bambino di 8 anni si era perso nei boschi vicino all'Eremo dei Romiti, nel Bellunese. Il piccolo stava partecipando ad una gita parrocchiale quando fece perdere le sue tracce.
Dopo una notte passata all'addiaccio era riuscito a imboccare una strada verso Lorenzago di Cadore, dove venne individuato da una squadra di soccorritori.
Nella primavera del 2013, ad Osiglia (Savona), in Valbormida, un bimbo di 2 anni e mezzo trascorse 10 ore da solo in un bosco prima di essere ritrovato dal cane Wally. Negli stessi boschi, nel 2006, un altro bambino, di 7 anni, si perse mentre era in cerca di funghi con i genitori.
Venne ritrovato solo 18 ore dopo, dopo aver passato la notte avvolto in una giacca a vento in un anfratto nel bosco.
Nel febbraio del 2005, invece, Simone - 5 anni - fu salvato dal fiuto dei suoi tre cani che riuscirono a guidarlo fuori dai boschi dopo una notte passata all'addiaccio vicino Marina di Camerota, nel Salernitano.
Furono gli animali a tenerlo al caldo con i loro corpi nelle rigide ore notturne.