I consiglieri regionali si danno l'aumento, l’ira di Fratelli d’Italia: “Indecoroso”
Il partito guidato a livello nazionale da Giorgia Meloni sul piede di guerra per il blitz in Consiglio regionale di ieri: “Bisogna parificare i consiglieri ai lavoratori”
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settanta eletti riceveranno subito un tesoretto da 500mila euro, poi ognuno avrà l’indennità più alta.
Sul piede di guerra Fratelli d’Italia: “Abolire l’automatismo della rivalutazione delle indennità dei consiglieri regionali era e rimane una chiara volontà per Fratelli d’Italia. Per disinnescare l’emendamento Noggler Fratelli d’Italia è stata l’unica forza politica a gettare sul tavolo, nel corso dei lavori del Consiglio regionale, la proposta alla maggioranza di ritirare senza discussione la richiesta di adeguamento automatico delle indennità ad inizio della legislatura (emendamento Svp) evitando però anche di cedere il pallino della decisione discrezionale a chi verrà un domani. C’era e c’è bisogno di chiudere questa indecorosa autovalutazione sulle proprie indennità agganciandole una volta per tutte ai contratti di lavoro dei dipendenti della Regione”.
E ancora: “Solo qualora rinnovati alla loro scadenza e solo per il massimo dell’indice di rivalutazione Ipca riconosciuto ai lavoratori potrebbe essere un domani applicabile una rivalutazione per i consiglieri, trattati alla pari dei dipendenti dell’ente regionale. Nessuna via preferenziale. E anche la scelta di non seguire tentazioni demagogiche che avrebbero l’effetto di cedere il potere di scelta futura sulle indennità a chi verrà. Occorre un criterio indiscutibile e fisso: quale meglio di quello che parifica i consiglieri ai lavoratori?
Questa è stata la coraggiosa posizione di FdI per abbandonare la strada della rivalutazione automatica delle indennità dei consiglieri, come abbiamo ripetuto più volte a viva voce in aula, per impedire però anche che la palla si passi a chi verrà dopo le prossime elezioni (concedendogli massima discrezionalità) e per parificare senza eccezioni i diritti economici dei consiglieri a quelli dei lavoratori”.
E chiudono: “Proposta respinta dalla maggioranza senza nemmeno una motivazione e che ha giustificato la nostra coerente opposizione testimoniata dai voti espressi nel corso della seduta di bilancio e dalle dichiarazioni rese. Si invita a prenderne atto”.