Il caso Sara Pedri: ipotesi maltrattamenti in ospedale, "indagare primario e vice"
La ginecologa scomparsa e il clima nel reparto al Santa Chiara di Trento: il Messaggero rivela i contenuti dell'informativa inviata in Procura dai carabinieri dopo le indagini sulla situazione nel posto di lavoro. Secondo le anticipazioni, per i Nas sarebbero 14 le persone, tra medici e infermieri, che avrebbero subito demansionamenti e insulti
LA VICENDA La famiglia di Sara accusa: “Era a pezzi”
ATTACCO I legali di Tateo: "Lui è una vittima"
I MOTIVI Ecco il rapporto che ha provocato il terremoto
IL CASO/1 Trasferito il primario Tateo
IL CASO/2 La disperazione di Sara
LA VIDEOSCHEDA Da Sara al terremoto in Apss
TRENTO. Oggi il quotidiano il Messaggero torna sulla vicenda della ginecologa scomparsa in Trentino, Sara Pedri, e della bufera sul reparto dell'ospedale Santa Chiara.
Il quotidiano pubblica delle rivelazioni sulle indagini svolte dai carabinieri del Nas e titola: "Sara scomparsa a Trento. Maltrattamenti ripetuti. Indagare primario e vice".
Nell'articolo sul quotidiano romano, firmato da Giuseppe Scarpa, si spiega che "i carabinieri del Nas, in una dettagliata informativa, indicano alla procura di Trento per il caso della ginecologa Sara Pedri.
Nel mirino degli investigatori ci sono i due dirigenti medici, rimossi il 12 luglio, l'ex primario Saverio Tateo e la vice Liliana Mereu del reparto di Ostetricia dell'ospedale Santa Chiara di Trento".
Di Sara Pedri, 31 anni, originaria di Forlì, si sono perse le tracce il 4 marzo scorso.
L'auto è stata trovata vicino al ponte di Mostizzolo.
Successivamente i familiari della giovane hanno pubblicamente sollevato il caso dell'ospedale trentino, denunciando un clima pesante vissuto dalla dottoressa nel reparto di ginecologia e ostetricia del Santa Chiara.
Sull'Adige, poi, alcune persone che in quel reparto hanno lavorato si sono decise a rompere il silenzio e a raccontare a loro volta quanto vissuto sul posto di lavoro.
Ora, secondo quanto riferisce il Messaggero, l'informativa dei carabinieri chiede al procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, l'iscrizione dei due dirigenti ospedalieri nel registro degli indagati per l'ipotesi di maltrattamenti.
Secondo il quotidiano romano, per i carabinieri sarebbero 14 le persone, tra medici e infermieri, compresa Sara Pedri, che avrebbero subito demansionamenti e insulti.
Nei prossimi giorni è attesa la decisione della Procura.