Valdastico, tante criticità. Il Comune di Trento contro la Provincia: “Mancanza di strategia”
L'amministrazione comunale lamenta una mancanza di un piano conoscitivo preliminare che permetta di determinare il grado di vulnerabilità del territori interessati dall'infrastruttura e l'impatto ambientale complessivo
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TRENTO. Mancanza di un quadro conoscitivo generale e di uno studio socio-economico specifico, assenza di ragionevoli alternative, impossibilità di determinare l'effettiva vulnerabilità dell'opera, visioni di mobilità limitata alla sola sfera stradale e assenza di previsione strategica per il nodo di interconnessione su Trento.
Sono queste, in sintesi, le osservazioni dell'amministrazione comunale del capoluogo alla proposta di variante del Piano urbanistico provinciale (Pup) avanzata dalla Giunta provinciale di Trento per l'individuazione del corridoio di accesso alla Valdastico, a Rovereto. Le criticità sono state presentate dall'assessora all'urbanistica Monica Baggia, in occasione di una convocazione congiunta della Commissioni ambiente e urbanistica. «Siamo chiamati a trasmettere le nostre osservazioni sul documento preliminare - ha spiegato Baggia - e poi torneremo sul tema quando verrà definita in modo specifico la variante al Pup. Tra le criticità che abbiamo rilevato vi è una certa generalità nell'individuazione della variante. Di fatto l'amministrazione provinciale non ha definito le azioni che intende intraprendere, ma solo alcuni obiettivi strategici e l'aerale di riferimento, che risulta particolarmente ampio (compreso tra Rovereto Sud e Rovereto Est)».
A quanto emerso, l'amministrazione comunale lamenta una mancanza di un piano conoscitivo preliminare che permetta di verificare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica della proposta di variante e di determinare il grado di vulnerabilità del territori interessati dall'infrastruttura e l'impatto ambientale complessivo. L'assenza di tali elementi - è stato rilevato - rischia di porre l'opera in contrasto con gli obiettivi generali dichiarati nell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il Pnrr, la Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile e con le politiche comunali. Inoltre, la viabilità proposta terrebbe conto solo dei collegamenti stradali, in contrasto con le linee europee per la mobilità sostenibile.
«A monte della questione - ha commentato il presidente della Commissione ambiente, Andreas Fernandez - vi è una questione politica: si investe su un'opera che non favorisce la riduzione del traffico nel futuro e non porta vantaggi reali per l'economia del Trentino. Per non parlare del fatto che non ha nulla a che fare con la transizione ecologica». Nella discussione seguita alle criticità rilevate dall'amministrazione, e pur aprendo alla possibilità di inviare delle osservazioni alla Provincia, il gruppo della Lega Salvini si è invece detto fin da subito contrario ad una eventuale bocciatura dell'opera nel suo insieme.