Ma quanti treni passeranno sulla «nuova» circonvallazione di Trento? Non saranno 400 come detto prima dalle Ferrovie
La nuova previsione: 40 treni passeggeri internazionali (in luogo degli 11 attuali) e 210-225 treni merci (invece che 66), ma saranno convogli «extra long»
TRENTO. I tempi del dibattito pubblico sulla grande opera ferroviaria saranno strettissimi. A maggior ragione, i quartieri di Trento più di tutti coinvolti vogliono discuterne, saperne di più. E attendono che il Comune, che ha firmato il protocollo d'intesa con Rfi e la Provincia, metta sul tavolo tutte le informazioni che ha. Oggi, alle 20.30, si riunisce in videoconferenza la Circoscrizione Centro storico Piedicastello. All'ordine del giorno c'è la presentazione del progetto "Circonvallazione ferroviaria" con illustrazione delle risposte, da parte dell'assessore Ezio Facchin, al documento critico approvato il 13 agosto dal Consiglio di Circoscrizione.
Alla serata sono invitati anche l'ingegner Giuseppe Romeo di Rfi e il dirigente comunale Giuliano Franzoi. Domani, mercoledì 15 settembre (20.30), in videoconferenza, si riunisce il Consiglio di Circoscrizione di Mattarello, convocato per indire un'assemblea pubblica sulla circonvallazione ferroviaria e il suo impatto sull'abitato. Giovedì16, alle 20.30, sarà la volta della Circoscrizione di Gardolo, chiamata ad approvare un documento che chiede di prolungare l'interramento fino all'interporto.
Ma quanti sono i treni in transito a Trento? E, soprattutto, quanti saranno una volta completata la circonvallazione con i 12 km galleria per le merci sotto la collina est? Saranno 400, è la risposta sulla bocca di tutti, cittadini, comitati, Circoscrizioni. E anche su questo numero si fondano e alimentano i timori, legittimi, per l'impatto dei treni merci in transito nella tratta a cielo aperto. È sulla base di questa previsione è nata infatti la sollecitazione a prolungare a nord l'interramento della nuova linea di 2,5 km, fino all'interporto, ben oltre il progetto predisposto da Rfi (emersione tra il Cavalcavia di Nassiriya e l'ex Carbochimica), di cui l'amministrazione comunale (sindaco Franco Ianeselli) s'è fatta pubblicamente carico. Con i numeri, però, è meglio non barare.
Come stanno dunque le cose? Va detto che il "400" è diventato in effetti protagonista a pieno titolo del dibattito, perché è un numero ufficiale. Si prenda, ad esempio, l'ultima versione del piano commerciale di Rfi-Rete ferroviaria italiana spa, reso pubblico ad inizio agosto. Nel documento vengono in sintesi descritti i "benefici commerciali a regime oltre 2026" (anno entro cui deve essere realizzata l'opera che beneficia di 930 milioni di euro di finanziamenti del Pnrr) del progetto di circonvallazione di Trento. Benefici in termini di regolarità («riduzione dei tempi di percorrenza, grazie alla specializzazione delle linee nelle tratte quadruplicate al by-pass dei centri urbani di Trento, Bolzano e Rovereto»). Ma benefici anche in termini di capacità. Perché, spiega Rfi, «l'obiettivo è un incremento della capacità con 400 treni al giorno in transito al Brennero al completamento dell'intero progetto di quadruplicamento Fortezza-Verona». Attenzione, però: un conto è la capacità teorica della linea del Brennero, un altro i carichi effettivi di persone e merci che dovrà sopportare.
Quali sono le previsioni, realistiche, in proposito? I volumi internazionali di traffico, in termini di treni/giorno, sono i seguenti. Il traffico giornaliero attuale vede il transito di 11 treni passeggeri di lungo percorso (DB e ÖBB, internazionali appunto) e 66 treni merci (ultimi dati pre-Covid, anno 2019): 77 convogli cui se ne aggiungono una sessantina, o poco più, tra treni regionali e regionali veloci che, oggi, tra il Brennero e Bologna sono 14). Sono, questa sessantina di treni, quelli del servizio cadenzato regionale tra Bolzano e Verona che la Provincia di Trento ha condiviso, dal 2007, con la Provincia altoatesina.
Ma veniamo al dunque. Una volta realizzato l'intero quadruplicamento della linea (tunnel di base del Brennero, lotto Fortezza-Ponte Gardena, circonvallazione di Bolzano, circonvallazione di Trento, circonvallazione di Rovereto, lotto di ingresso nord a Verona), quale scenario si presenterà? La previsione è di avere 40 treni passeggeri (in luogo degli 11 attuali) e 210-225 treni merci (invece che 66). Dunque, al massimo 250-260 treni in transito, non 400. Con una differenza: una volta completata tutta la tratta con il tunnel del Brennero, i treni merci saranno molto più grandi, convogli lunghi un chilometro e composti da oltre 60 vagoni.
Domanda: da dove arrivano queste cifre più contenute? Dalla stessa Rfi. È stata la nuova amministratrice delegata della spa, Vera Fiorani, a fornirle durante la sua presenza a Trento, lo scorso 1 luglio, quando fu formalizzato l'accordo tra la stessa Rfi, la Provincia autonoma e il Comune per la riqualificazione della stazione ferroviaria del capoluogo (lavori da ultimare entro il 2023 e finanziati per 9,5 milioni da Rfi e per 6 dalla Provincia).Come detto: una cosa è la potenzialità della linea, un'altra l'uso effettivo. E che si tratti di previsioni realistiche lo conferma il fatto che i treni di lunga percorrenza e quelli che trasportano merci non sono treni "drogati", cioè sovvenzionati come avviene per il trasporto intermodale: oggi, infatti, il trasporto combinato di merci, accompagnato e non, sulla tratta tra l'interporto di Trento e Wörgl (nei pressi di Kufstein) è sostenuto con 33 euro a spedizione. Un regime di aiuto giustificato dalla necessità di ridurre l'impatto ambientale, sanitario e sociale del traffico su gomma, rendendo competitiva la RoLa (l'autostrada viaggiante su treno). Una sistema però a termine. Nella sostanza, a regime, solo se il mercato lo richiederà, solo se vi sarà richiesta da parte delle imprese ferroviarie, la piena potenzialità della nuova linea sarà messa a terra.