Un fiume di denaro «sporco» per comprare hotel e aziende in Trentino e in Alto Adige
Il bilancio del generale Maccani delle Fiamme Gialle: infiltrazioni mafiose, non solo ‘ndrangheta ma anche camorra e Cosa Nostra. Poi ci sono i boss cinesi con il racket della prostituzione nei centri massaggi
TRENTO. Consistenti flussi di denaro contante, con banconote di grosso taglio, invadono alcune località del Trentino Alto Adige. Aumento (soprattutto in Alto Adige) delle segnalazioni da parte di Banca d'Italia per operazioni sospette. Investimenti immobiliari nel settore alberghiero finiti sotto al lente degli investigatori (5-6 acquisti di alberghi nel solo Trentino). Infiltrazioni della 'ndrangheta, ma anche l'interesse verso una ricca terra di confine da parte di camorra e Cosa Nostra.
È un quadro complesso quello su cui indaga la Guardia di finanza che, tuttavia ha costruito un'alleanza importante: sinergie con la società civile, il mondo dell'impresa e dei sindacati, le istituzioni a partire dall'Università fino ad arrivare alla procura della Repubblica. Questa inedita "squadra per la legalità" è stata messa in campo dal generale Ivano Maccani per contrastare il crimine economico. Il comandante regionale della Guardia di finanza si appresta a lasciare il Trentino Alto Adige per andare a guidare il comando dell'Emilia Romagna. Ecco il suo "bilancio".
Una pioggia di denaro.
Le Fiamme Gialle hanno intercettato flussi di denaro contante soprattutto di tagli apicali (cioè 200 e 500 euro) con particolare riguardo ad alcune zone della Regione. «Siamo impegnati - sottolinea Maccani - a capire da dove vengono i soldi e chi li utilizza. Questo elemento unito all'aumento delle segnalazioni per operazioni sospette della Banca d'Italia sono alert importanti, su cui stiamo lavorando. Siamo impegnati su grosse indagini anche di respiro internazionale».
Il riciclaggio.
Prosegue Maccani: «Anche se la regione appare sostanzialmente caratterizzata da un tasso relativamente basso di criminalità comune e dalla sporadicità di fenomeni di criminalità violenta, non mancano evidenze investigative che confermano un trend in aumento di tentativi di infiltrazioni criminali, anche mafiose, nel territorio, costituito da un tessuto economico, finanziario e commerciale, in grado di offrire buone opportunità di guadagno e di espansione. Il Trentino Alto - Adige, infatti, nonostante l'inevitabile flessione economica dovuta al contesto epidemiologico, continua ad essere caratterizzato da una diffusa ricchezza, oltre che da un contesto economico-imprenditoriale ed infrastrutturale sviluppato, il cui mantenimento ed ampliamento richiedono investimenti importanti.
Queste premesse stimolano l'interesse di varie organizzazioni criminali, fortemente interessate ad investire ingenti disponibilità finanziarie, di provenienza illecita, nel circuito legale dell'economia».
I dati confermano: il riciclaggio accertato nel 2020 era pari a 34.217.791 euro mentre solo tra gennaio e settembre 2021 è stata raggiunta la somma di 103.274.328 euro.
I soggetti denunciati sono stati 49 nel 2020 e 33 nei primi 9 mesi del 2021. Il valore delle proposte di sequestro è pari a 72 milioni di euro nel 2020 e di 85 milioni tra gennaio e settembre.
L'avanzata cinese.
Viene monitorata, con costante attenzione, la proliferazione sul territorio di attività imprenditoriali gestite da soggetti di nazionalità cinese. Allo stato, sono emersi, soprattutto, fenomeni di sfruttamento di lavoratori stranieri e della prostituzione di giovani connazionali - all'interno dei numerosi centri massaggi sorti, in poco tempo, su tutto il territorio regionale -, oltre ad alcuni casi di sommerso d'azienda ed illeciti nel settore della contraffazione marchi e sicurezza prodotti.
Non solo 'ndrangheta.
La Guardia di finanza sta portando avanti indagini sui settori più esposti ai rischi di infiltrazioni da parte della malavita organizzata, non solo 'ndrangheta ma anche camorra e Cosa Nostra: porfido, edilizia, comparto turistico-alberghiero, e la filiera agro-alimentare.
Il business dei carburanti.
Le tipologie di frode più diffuse sono basate sull'illecita introduzione nel territorio nazionale di prodotti petroliferi provenienti dall'Est Europa o su cessioni di carburanti attuate da società "fantasma", che emettono fatture per operazioni inesistenti scomparendo senza versare l'Iva e le accise dovute. Per chi riesce a farla franca il guadagno è assicurato perché "risparmia" il 59% di imposte indirette. Non a caso è un business che piace alla camorra.
Guardiani del Recovery Plan.
La Guardia di finanza ha un'altra missione decisiva da assolvere: vegliare sul Recovery Plan PNRR (il fondo per finanziare la ripresa economica nel triennio 2021-2023 con titoli di Stato europei). «Dobbiamo assicurarci - sottolinea Maccani - che quel denaro finisca davvero a chi ne ha diritto secondo le finalità previste».
Saluto al Trentino Alto Adige.
Il generale Ivano Maccani lascia il comando delle Fiamme Gialle del Trentino Alto Adige, una terra di montagna che ben conosce visto che è originario della Val di Non. «I risultati ottenuti in questi 4 anni - sottolinea - costituiscono il segno più eloquente dell'impegno che abbiamo assunto in un contesto territoriale il cui valore storico e culturale va preservato e difeso da ogni forma di aggressione criminale. Di fronte ad un nemico che cerca di ramificarsi, per tessere la tela dei suoi affari illeciti, anche la nostra risposta si è ramificata, collegando una molteplicità di forze, professionalità, energie, banche dati, tramite un rinnovato rapporto con enti locali, Università, associazioni di categoria, sindacati».
Prosegue il generale Maccani: «Sviluppare sul territorio un efficace sistema di relazioni con coloro che rappresentano i cittadini, gli industriali, i commercianti, gli agricoltori, i lavoratori ha costituito per la Guardia di Finanza in Trentino Alto Adige un punto di riferimento costante che ha reso più efficace il nostro agire per restituire alla società civile ciò che le è stato illecitamente tolto e consegnare alle generazioni future una società più equa e giusta».