Crac Banca Etruria, condannato solo il finanziere trentino Alberto Rigotti
Per l'ex consigliere dell'istituto di credito finito in dissesto una pena in primo grado di sei anni di reclusione, la difesa annuncia che ricorrerà in appello
AREZZO. L'imprenditore e finanziere trentino Alberto Rigotti è l'unico condannato nel processo sul crac di Banca Etruria.
Per lui una pena di sei anni di reclusione, assolti invece gli altri 23 imputati, uno dei quali deceduto la scorsa estate.
La sentenza di primo grado è stata emessa oggi dal tribunale di Arezzo.
Alberto Rigotti, ex consigliere della banca, è stato condannato per il reato di bancarotta.
Tra gli assolti l'ex presidente dell'ultimo cda della banca Lorenzo Rosi.
Nel gennaio del 2019 erano stati condannati con rito abbreviato altri quattro imputati tra cui l'ex presidente Giuseppe Fornasari e l'ex direttore generale Luca Bronchi, ai quali erano stait inflitti 5 anni di relcusione.
I pm Lulia Maggiore e Angela Masiello avevano chiesto condanne da un anno a sei anni e mezzo per i 24 imputati, uno dei quali deceduto la scorsa estate, accusati di bancarotta semplice o fraudolenta a seconda delle rispettive posizioni processuali.
Tra gli indagati amministrtaori, dirigenti e consiglieri dell'istituto di credito aretino.
La difesa di Rigotti annuncia l'appello: "Le sentenze si rispettano. Per alcuni capi di imputazione il mio assistito è stato assolto. Ora vedremo con attenzione come è maturata la condanna è valuteremo per l'appello. Saranno fondamentali le motivazioni", commenta l'avvocato Daniela Rossi, legale dell'imprenditore trentino.
Deluse le parti civili, che annunciano l'appello: "Sto male ma era prevedibile che finisse così. Non ho Riavuto un soldo ma solo tanta sofferenza", il commento di uno dei risparmiatori presenti al processo.