Green pass, i sindacati: in Trentino possibile paralisi nella sanità, assenze fino al 40% e a rischio anche l'emergenza
Cgil, Cisl, Uil e Nursing Up oggi hanno incontrato i dirigenti di Provincia e Apss per capire come si intende procedere con in controlli da domani, 15 ottobre, quando scatterà l'obbligo. "Sarà un disastro annunciato, delle verifiche e dei turni dovranno farsi carico i coordinatori nei reparti", hanno denunciato i sindacalisti nella conferenza stampa davanti all'ospedale Santa Chiara
TRENTO. Grande preoccupazione dei sindacati trentini della sanità alla vigilia dell'obbligo di green pass nei posti di lavoro.
Cgil, Cisl, Uil e Nursing Up prevedono problemi seri nei servizi sanitari provinciali (ospedali e altri luoghi) e un vero e proprio rischio di paralisi.
I sindacalisti oggi hanno incontrato i dirigenti dell'Apss per capire come si intende procedere con in controlli e la prevista carenza di personale, da domani, 15 ottobre, quando scatterà l'obbligo.
"Sarà un disastro annunciato", hanno denunciato oggi i sindacalisti nella conferenza stampa davanti all'ospedale Santa Chiara (nella foto).
L'Azienda sanitaria, infatti, spiegano i sindacati, ha deciso che tutto è demandato ai coordinatori, i quali si dovranno fare carico sia dei controlli dei pass sia di risolvere i problemi di carenza di personale.
"Si prevede che domattina fino al 40% dei dipendenti della sanità trentina possa non andare a lavorare. A questo punto il servizio al cittadino, compresa l'emergenza, è veramente a rischio in tutto il Trentino".
I sindacati hanno denunciato l'assenza della politica provinciale a fronte di una problematica annunciata da settimane.
"Dalla Provincia ci aspettavamo indicazioni chiare su come ci si organizzerà da domani, dall'assessorato invece non è arrivato niente di significativo. Dunque - concludono i sindacati - la responsabilità dei disservizi prevedibili da domani e nei prossimi giorni ricadrà su questo mancato intervento della Provincia".
Il problema ha dimensioni importanti. Domani mattina chi si presenterà al lavoro dovrà essere munito di green pass. E negli ospedali è allarme defezioni. E il rischio è di blocco delle prestazioni.
Questa mattina l'Azienda sanitaria ha illustrato ai sindacati Cgil, Cisle e Uil le novità della delibera approvata per applicare il decreto che prevede l'obbligo di green pass.
«Abbiamo deciso di effettuare controlli sul 25% del personale presente e di questo saranno incaricati i coordinatori e i direttori di unità complessa». Da una parte l'Azienda sanitaria ha inviato a tutti i suoi dipendenti una mail nella quale viene chiesto al personale di anticipare se sarà o meno in servizio nel prossimo mese, dall'altra nei reparti e nei diversi servizi si è già registrata qualche assenza di troppo e fioccano i certificati di malattia.
Ufficialmente per inabilità al lavoro, ma i numeri sono in sospetta crescita e la paura, soprattutto tra chi rimane in servizio, è che con domani altre delle persone non vaccinate optino per questa scorciatoia per evitare i frequenti tamponi per ottenere il green pass o la sospensione senza stipendio e senza contributi. «Effettivamente un aumento c'è stato ma è difficile stabile con precisione se è dovuto a reale malattia o meno.
Certamente si può posticipare il problema di qualche giorno, ma non è che con un certificato di malattia si può risolvere una questione che durerà mesi» fa sapere l'Azienda.
Mercoledì per preparare la delibera l'ufficio personale dell'Apss era al lavoro per far quadrare i numeri e cercare di intercettare eventuali situazioni critiche ed oggi si è tenuto un vertice con i sindacati per fare il punto.
«Su 2.800 addetti del settore tecnico amministrativo - spiegava il direttore generale Antonio Ferro - ci risulta che 270 non siano vaccinati. Dunque un 10%, in linea con i numeri delle altre amministrazioni. La notizia positiva è che su 71 pediatri, 71 sono vaccinati, quindi abbiamo una copertura del 100% mentre per quanto riguarda i medici di famiglia abbiamo 10 posizioni al vaglio».
Poi naturalmente c'è il problema dei sanitari non vaccinati. «120 sono quelli che sono già stati sospesi e 180 sono i non vaccinati che in questi giorni abbiamo nuovamente convocato per la vaccinazione. Ovviamente anche questi dovranno avere il green pass se lavorano, perché i controlli saranno effettuati su tutti», dice Ferro lanciando l'ennesimo appello.
«Gli effetti benefici del vaccino sono sotto gli occhi di tutti e quindi chiedo a chi non lo ha ancora fatto, al di là delle proprie convinzioni personali, di vaccinarsi e di farlo per sé e per gli altri. Io capisco la rabbia di certe persone verso lo Stato che ha messo questo obbligo, ma chiedo loro di fare un salto nel buio alla luce degli effetti benefici del vaccino».