Il giorno del green pass: scatta l'obbligo, incognite in Trentino per sanità e trasporti. Tornano in piazza i contrari, Provincia transennata
Alle 9 manifestazione annunciata a Trento, transenne davanti alla Provincia. I sindacati temono forti disagi negli ospedali, mentre per gli autobus sono sospese varie corse. A Mesiano scritte anti-pass sui muri dell'università
OSPEDALI I sindacati: in Trentino possibile paralisi nella sanità
APSS Ok ai tamponi a pagamento anche nei centri dell'Azienda sanitaria
LE REGOLE Ecco tutti i chiarimenti del governo sul green pass
TRASPORTI Green pass, allarme per le merci: tir e porti osservati speciali
GREEN PASS Obbligo, in Trentino da venerdì trasporti non garantiti
TRENTO. È arrivato e il tanto atteso e discusso giorno del green pass in tutti i luoghi di lavoro italiani.
Anche oggi sono annunciate manifestazioni contro il green pass, a Trento dalle 9, con presidio davanti al palazzo della Provincia, che questa mattina aveva l'ingresso transennato (nella foto qui sopra di D. Panato).
A Mesiano sono comparse scritte anti-pass sui muri dell'università e su un furgone che era parcheggiato.
Si parte con tensioni e discussioni fino all'ultimo momento: le richieste di rinvio (respinta dal governo), le polemiche sul costo dei tamponi (ma la gratuità è stata esclusa anche ieri dall'esecutivo, che punta a incentivare i vaccini), la coda anche politica dei drammatici eventi di sabato scorso a Roma, con l'assalto alla sede Cgil da parte dei neofascisti che guidavano il corteo anti green pass.
Il pass dovrebbe rimanere obbligatorio fino al 31 dicembre, quando scadrà lo stato di emergenza, ma non è escluso un anticipo, se la campagna vaccinale accelererà.
In Trentino i sindacati, ieri, hanno rilanciato l'allarme per i rischi di paralisi nei servizi sanitari, dove oltre a una quota di no vax sospesi (160, pare in funzioni non essenziali) ne esiste una abbastanza consistente (quasi 500 dipendenti, in maggioranza tecnici e amministrativi) che rappresenta un'incognita pesante: i conti si potranno fare solo nel corso della giornata odierna, verificando via via la situazione nei reparti ospedalieri e negli altri ambiti dell'Apss.
È stata accolta tutt'altro che bene dai coordinatori di reparto la decisione dell'Azienda di affidare loro anche i controlli sui green pass: anche questo aspetto procedurale presenta qualche incognita.
Cgil, CIsl, Uil e Nursing Up ieri hanno tenuto una conferenza stampa per ribadire le proprie preoccupazioni: stimano un rischio di assenze fino al 40% del personale.
Di certo negli ultimi giorni si molti lavoratori hanno inviato un certificato medico: con l'avvicinarsi del 15 ottobre è aumentata via via la quota del personale in malattia.
La Provincia, che finora aveva escluso interventi per favorire l'accesso ai tamponi, ieri ha cambiato rotta: i test saranno disponibili a pagamento anche nei centri dell'Azienda sanitaria, al mattino e nel tardo pomeriggio, negli stessi punti già attivi attualmente per i vaccini e i prelievi per analisi covid.
Un altro fronte denso di interrogativi è quello del trasporto pubblico: in Trentino la quota di autisti non vaccinati sarebbe piuttosto elevata, circa il 40%.
Per prevenire il caos e garantire le corse nei giorni feriali, Trentino Trasporti ha deciso di sospendere per questa domenica e quella successiva tutte le corse extraurbane e anche il servizio nell'Alto Garda.
In questo modo si ritiene di poter assicurare i turni utilizzando il personale in grado di esibire per tempo il green pass (il dpcm governativo consente di verificarlo fino a 48 or eprima, proprio per facilitare l'organizzazione del lavoro).
L'azienda provinciale di trasporto passeggeri ha sottolineato, peraltro, che saranno così garantite tutte le corse per gli studenti, con solo un paio di eccezioni riguardanti due scuole primarie della Valsugana.
Anche il trasporto merci crea qualche inquietudine, sia per gli annunci arrivati dai portuali, specie dagli scaricatori di Trieste, sia per la situazione nel mondo dei camionisti.
Molti autotrasportatori, infatti, non sono vaccinati oppure lo sono con prodotti non riconosciuti nella Ue (in particolare con il russo Sputnic II): il rischio è un rallentamento sia sull'export sia nella logistica interna.
Ieri sera da Roma è arrivato un ammorbidimento che consente ai camionisti di entrare nelle aziende anzhe senza il pass, ma a patto che non scendano dai mezzi nemmeno durante le operazioni di scarico e carico.
Sempre ieri, limitatamente al fronte dei porti, il governo ha dato l'ok alla gratuità dei tamponi.
Questa mattina a Trieste è scattata l'iniziativa per fermare l'attività del porto: 600-700 i lavoratori partecipanti.
La scadenza dell'obbligo potrebbe essere anticipata, se la campagna vaccinale avesse un'accelerazione nelle prossime settimane.
Lo ha detto ieri l'ex numero uno dell'Ema Guido Rasi, oggi consulente del commissario all'emergenza covid Figliuolo: "Con il 90% della popolazione vaccinata si potrebbe anche valutare se togliere il green pass. Raggiungere il target del 90% degli over 12 vaccinati sarebbe una buona base, con qualche verifica sui numeri per valutare se togliere il green pass", ha spiegato a Sky Tg24.
"È una base - prosegue Rasi - su cui si può iniziare a discutere, però il 90% deve essere molto omogeneo, l'omogeneità conta tanto, porta via tanti punti percentuali se non c'è.
Poi rimane il problema degli under 12, quando ci sarà il vaccino pronto per loro vediamo se continua a tenere quella popolazione.
In Usa sta andando male, qui forse abbiamo vaccinato meglio e potrebbe bastare, però bisogna verificarlo".
Rispetto al target che si voleva raggiungere, mancano all'appello del vaccino "almeno 4 milioni di lavoratori, perché rappresentano la parte attiva, quella più importante nella circolazione del virus, e qualche persona sopra i 60 anni, che è la categoria a rischio di intasare gli ospedali.
Poi sotto i 12 anni bisogna vedere cosa succede, per ora sembra che la scuola stia tenendo.
È chiaro - rileva inoltre Rasi - che se il 90% della popolazione attiva sopra i 12 anni fosse vaccinata in maniera omogenea potremmo anche decidere che potrebbe bastare, bisogna sempre vedere i numeri, però la stima è verosimile".
Dunque, con tutte le incognite del caso, da oggi il green pass sarà ancor di più un documento indispensabile per le attività quotidiane.
Il decreto del 21 settembre ne ha esteso l'obbligo per l'accesso a tutti luoghi di lavoro, sia nel settore pubblico che nel privato, fino al 31 dicembre, termine dello stato d'emergenza.
Gli ultimi due dpcm hanno definito le nuove regole e le Faq del governo ne hanno ulteriormente chiarito le modalità. Come organizzare i turni senza sapere se il lavoratore ha il pass o meno? Chi è tenuto a controllare? Cosa succede per i lavori in casa, dalle colf alle badanti fino a idraulici ed elettricisti?
Ecco un decalogo.
- GLI UFFICI PUBBLICI: L'obbligo vale per il personale dipendente, ma anche per tutti coloro che accedono alle pubbliche amministrazioni occasionalmente, per svolgere attività lavorativa, di formazione o di volontariato. Vale ad esempio per i servizi di pulizia, ristorazione, manutenzione e rifornimento dei distributori automatici, i consulenti, i corrieri. Va rispettato anche dai visitatori a qualunque titolo e dalle autorità politiche. L'unica categoria esclusa è quella degli utenti dei servizi e coloro che sono esentati dalla vaccinazione con un certificato medico.
- LO SMART WORKING NON È UN'ALTERNATIVA: Chi lavora sempre in smart working non è tenuto ad avere il Green pass, ma il lavoro agile non può essere utilizzato per eludere l'obbligo. Questo vale in particolare per i dipendenti pubblici, che progressivamente torneranno in presenza: nelle Faq pubblicate sul sito del ministero della Pubblica Amministrazione è specificato che "se al lavoratore non è consentito rendere la prestazione di lavoro per mancato possesso del Green pass, è inibito anche il lavoro agile".
- PENALIZZAZIONI E SANZIONI: Chi non ha il pass deve essere allontanato e ogni giorno di mancato servizio è considerato assenza ingiustificata. Lo stipendio viene sospeso fin dal primo giorno di assenza ma in nessun caso si può essere licenziati. Nel periodo d'assenza, inoltre, non maturano né contributi né ferie. Chi è senza il pass sul posto di lavoro rischia una sanzione da 600 a 1.500 euro mentre il datore di lavoro che non controlla incorre in una sanzione da 400 a mille euro.
- OBBLIGO PER I MAGISTRATI, NON PER GLI AVVOCATI: Il personale amministrativo e i magistrati per l'accesso agli uffici giudiziari devono esibire il certificato. L'obbligo non si estende ad avvocati, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei all'amministrazione, testimoni e parti del processo.
- NEL LAVORO PRIVATO: Anche in questo caso, l'obbligo vale per i dipendenti ma anche per chi entra in azienda sulla base di contratti esterni. Le verifiche spettano ai datori di lavoro e per chi non è in possesso del certificato ci sarà l'assenza ingiustificata e di conseguenza il blocco dello stipendio, ma non la sospensione. Anche il titolare dell'azienda è tenuto ad avere il Green pass, e la verifica verrà effettuata dal soggetto individuato per i controlli all'interno dell'azienda.
- CONTROLLI VIA APP, A TAPPETO O A CAMPIONE: Potranno essere effettuati con l'app VerificaC19 oppure i software messi a disposizione come già avviene per la scuola. Dovranno essere fatti ogni giorno, possibilmente al momento dell'accesso e anche attraverso il sistema dei tornelli, a tappeto o a campione a cura del datore di lavoro. Nel settore pubblico ciascuna amministrazione è autonoma nell'organizzarli e, qualora non fosse possibile controllare tutti, le verifiche a campione devono essere svolte "in misura non inferiore al 20% del personale presente in servizio e con un criterio di rotazione".
- LA VERIFICA ANTICIPATA: I datori di lavoro, sia pubblici sia privati, potranno chiedere in anticipo la verifica del pass in base alle esigenze organizzative, ad esempio per le attività su turni. È saltato dal testo finale del Dpcm con le linee guida sulle verifiche del Green pass sul lavoro la previsione del limite di 48 ore di anticipo entro cui chiedere la verifica del certificato.
- IDRAULICI, BADANTI E TASSISTI: I clienti che ricevano in casa un idraulico o un elettricista non sono tenuti al controllo, in quanto non sono datori di lavoro ma stanno acquistando servizi, ma è loro facoltà chiedere il pass. Al contrario, il datore di lavoro di colf o badanti è tenuto a verificare che la dipendente abbia il pass. I clienti non sono tenuti a verificare il pass di tassisti o conducenti di Ncc.
- CHI È ESENTE: L'obbligo non si applica a chi per condizione medica non può vaccinarsi. Per il personale della P.a. esente dalla campagna vaccinale il controllo sarà effettuato con un QR code che il governo sta predisponendo, nel frattempo non potrà essere soggetto ad alcun controllo.
- COME OTTENERE IL PASS: Il certificato verde attesta di aver fatto almeno una dose di vaccino, di essere risultati negativi a un tampone molecolare effettuato nelle 72 ore antecedenti o rapido nelle 48 ore precedenti, oppure di essere guariti dal Covid nei sei mesi precedenti.