A Trento 17 mila universitari, non si trova più casa, e allora boom affitti a Rovereto (ma di sera non ci sono collegamenti)
Tantissimi studenti si rivolgono alla città della Quercia, per i proprietari affari d’oro, circa 350 euro al mese per ogni occupante. Ma il Trentino non ha mai sviluppato una rete di servizi adeguata fra il capoluogo e la Vallagarina
ROVERETO. La ripartenza delle lezioni in presenza al 100% all'università di Trento ha creato un vero boom immobiliare nel capoluogo, dove gli appartamenti o le stanze disponibili sul mercato sono andati esauriti in poche settimane. Una dinamica così estesa da toccare indirettamente anche Rovereto, alla quale tanti studenti da fuori si rivolgono dopo aver perso le speranze di trovare una sistemazione a Trento.
«Anche noi suggeriamo agli studenti di guardare a Rovereto - conferma Maria Laura Frigotto, presidente di Opera universitaria -. Su Trento ormai è difficile trovare un alloggio, ed anche sul nostro portale "TRent" le offerte sono scarse».
A contribuire alla penuria di alloggi il fatto che durante la pandemia tanti proprietari immobiliari, pur di non lasciare vuoto l'appartamento liberato dagli studenti tornati a vivere in famiglia durante il lockdown, lo hanno affittato a famiglie o lavoratori.
Al momento sul mercato il costo medio di un posto letto per universitari è di 350 euro al mese. Ma anche Rovereto, dove pure la presenza dell'università ormai è assodata, le offerte non sono sufficienti a sfamare la domanda.
Merito anche dell'alta attrattività da fuori dell'ateneo trentino, dove su 17mila iscritti totali si stima che circa il 65% venga da fuori: un fiume di studenti che non ha dove scaricarsi. C'è da sperare che anche nella città della Quercia i proprietari di immobili si accorgano dell'opportunità che gli universitari fuori sede rappresentano.
«È vero, in queste settimane abbiamo visto una domanda importante di alloggi da parte di universitari "espulsi" da Trento - conferma Ivan De Nicola della Home Service Italia -. Anche se il mercato su Rovereto resta ad un altro piano, molto più basso, rispetto a Trento, anche qui non c'è quasi più disponibilità. Avevamo dieci appartamenti, li abbiamo affittati in dieci giorni. Ne avessi avuti 20, li avrei piazzati tutti».
«Più che studenti da Trento che cercano casa a Rovereto - commentano dall'agenzia Mondo Casa - abbiamo notato una tendenza, da parte di una fetta di proprietari, ad investire sulle potenzialità del mercato universitario. Ci sono sempre più genitori che comprano il mini per il ragazzo per gli studi, o persone che comprano case come investimento per poi adattarle ad ospitare universitari, frazionando gli spazi in tante stanze singole. Conviene: incassi di più che ad affittare a famiglie o lavoratori, e poi gli universitari pagano sempre».
Rovereto, almeno sul piano immobiliare, sta dunque molto gradualmente (e del resto ai cambi rapidi questa città è allergica) incamerando anche la presenza degli universitari. Almeno sul piano privato. Sul fronte della risposta del pubblico, è ancora tutto da fare. A Rovereto continua a mancare uno studentato universitario, ed uno dei maggiori freni per gli studenti di Trento a trasferirsi a sud dei Murazzi è la mancanza di un servizio di collegamento pubblico efficiente con il capoluogo in orario serale. Se durante la giornata i treni che fanno la spola tra Piazza Dante e Piazzale Orsi sono numerosi, la sera o la notte sono molto pochi. «Troppo pochi - commenta Frigotto -. E questo è un freno».