Aerei militari sui cieli trentini: il caso finisce in Parlamento
La senatrice Testor presenta un’interrogazione: «Vicenda grave ed inquietante, le nostre valli non possono essere la palestra di nessuno»
IL CASO Caccia militari in sorvolo a bassa quota: boati e paura in val di Fiemme
LA STRAGE Cermis, 3 febbraio '98: un aereo Usa trancia i cavi della funivia
TRENTO. Il caso dei caccia militari in sorvolo a bassa quota sui cieli della val di Fiemme e che ieri ha provocato un vespaio di polemiche con tanto di richiesta di spiegazioni avanzata anche dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti, approda in Parlamento.
«Abbiamo presentato un’interrogazione al ministro Guerini perché chiarisca i contorni di una vicenda estremamente grave se venisse confermata nelle modalità comunicate dai mezzi di informazione», annuncia la senatrice della Lega Elena Testor.
«Nelle giornate di ieri e l’altro ieri molti cittadini della Val di Fiemme, hanno segnalato diversi sorvoli di aerei militari a bassa quota che hanno provocato boati, forti rumori e generato grande spavento tra la popolazione.
Se ciò corrispondesse al vero, saremmo di fronte ad un episodio grave ed inquietante se letto alla luce della ferita mai rimarginata inferta alla nostra gente dalla strage del Cermis del 1998. Le nostre valli non possono essere la palestra di nessuno: esistono protocolli e regolamenti che debbono essere rispettati e seguiti alla lettera, così da non rischiare la vita di tanti ignari cittadini», conclude Elena Testor.