Caso Universiadi, annullate le tre condanne: in Cassazione cancellato il verdetto dell'appello
La vicenda delle Universiadi 2013, con un appalto affidato senza gara giustificandolo con l’urgenza: stessa sorte per il titolare della ditta, Corrado Buratti
TRENTO. Luisa Zappini, ex ccordinatrice della Centrale Unica, è stata assolta in ultimo grado di giudizio.
Sono state infatti annullate per sopravvenuta prescrizione le condanne a due anni per Luisa Zappini e Ivan Pilati e a venti mesi per Corrado Buratti, che erano stati giudicati colpevoli dalla Corte d'appello di Trento nel gennaio scorso dopo la conferma della sentenza di primo grado per un'ipotesi di turbativa d'asta in relazione ad un appalto per le Universiadi del 2013 disputate in Trentino.
Le indagini facevano parte del filone di inchieste nate dalle indagini condotte dalla Guardia di finanza sul consorzio Trento Rise. Nel mirino finì un Pcp (Pre -commercial procurement) con cui venne affidato un incarico alla ditta rotaliana di Ice & Fire di Buratti, assistito dall'avvocato Zeno Perinelli, con Zappini seguita dal legale Nicola Stolfi e Pilati assistito da Giovanni Rambaldi.
L'accusa si basava sulla contestazione di irregolarità dell'affidamento alla Ice & Fire dell'incarico «per la realizzazione e la messa in opera di "un sistema evoluto di analisi immagini, monitoraggio attivo e supporto alle decisioni nella gestione di grandi eventi e calamità pubbliche"».
Affidamento avvenuto cioè escludendo ogni confronto concorrenziale, giustificando la procedura con la necessità di procedere in tempi molto rapidi, mentre secondo la Procura sarebbe stato necessario pubblicare un bando di gara.
Dopo la conferma in Appello, nei giorni scorsi è arrivata la pronuncia della Cassazione. «È emersa la concretezza delle nostre ragioni - ha commentato l'avvocato Stolfi - dato che soltanto l'8% dei ricorsi in Cassazione porta a un annullamento senza rinvio come nel nostro caso».