In azione i borseggiatori nei supermercati: nel week-end tanti bancomat rubati, e se c’era il “pin” nella borsa, partivano i prelievi
Diverse denunce dai centri commerciali a nord e a sud della città: si tratta di malviventi specializzati, spesso pescano dalle borsette lasciate sui carrelli
TRENTO. I supermercati affollati nel week-end hanno attirato una banda di esperti borseggiatori. Diverse le segnalazioni dalla zona nord di Trento come dalla zona sud, da parte di clienti che hanno scoperto solo alla cassa, al momento di pagare, che era sparito il portafoglio.
Come se non bastasse, in alcuni casi è arrivato subito dopo un messaggio sul cellulare per avvisare di un prelievo effettuato con il bancomat.
Le tecniche sono sempre le stesse. Il malintenzionato (o la malintenzionata) si avvicina alla vittima e, fingendo un urto involontario, infila la mano nella tasca o nella borsa. Spesso è la disattenzione delle persone ad "aiutare" i ladri. È infatti ancora cattiva abitudine appoggiare la borsa al carrello: basta ad esempio allontanarsi di un passo per prelevare un articolo in cima allo scaffale oppure voltare la schiena per pochi secondi per controllare un prezzo e la mano allenata del ladro riesce a "pescare" dalla borsa il portafoglio.
Solitamente è proprio alla cassa che le vittime scoprono l'accaduto, ritrovandosi senza soldi. Spesso a volatilizzarsi non sono solo i contanti: alcuni cittadini si sono ritrovati con prelievi impropri effettuati con il bancomat fino a 500 euro (il massimale della giornata).
Ad agire sono stati gli stessi borseggiatori che, rovistando nel portafoglio, hanno trovato sia il bancomat che il "pin", il numero segreto che non andrebbe mai conservato vicino alla tesserina.
Come ricordano le forze dell'ordine, la prudenza non è mai troppa: il consiglio è di tenere la borsa sempre chiusa, meglio a tracolla, evitando di lasciarla sul carrello o sui sedili dell'auto mentre si ripone la spesa nel bagagliaio; meglio non girare con in tasca grossi quantitativi di denaro ed evitare di sovraccaricarsi di pacchi e di buste. E non lasciare mai nel portafogli il numero del “pin”.