Italcementi pronta a ripartire: entro poche settimane si riaccendono i forni
Ormai inevitabile la ripresa. il Comitato che ha raccolto 1.300 firme chiede la massima trasparenza ed un monitoraggio continuo e pubblico delle emissioni
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VALLE DEI LAGHI. La riaccensione del forno di Italcementi, a Sarche di Calavino, è solo questione di settimane. Quante, non lo precisa neppure il direttore tecnico del gruppo Agostino Rizzo nell'aggiornamento fornito ieri sui lavori per il riavvio della produzione. «Dal punto di vista infrastrutturale - afferma, però - l'impianto sta ricevendo i materiali e approntando le prime operazioni di costruzione propedeutiche all'avvio della linea di cottura previsto per i primi mesi del 2022»
Più nessuno, in Valle dei Laghi, si illude ormai che si tratti di qualcosa di evitabile: neppure gli esponenti del Comitato "Salviamo la Valle dei Laghi" nato la scorsa estate per opporsi alla riattivazione della linea di cottura nello stabilimento entrato nell'orbita del gruppo Heidelberg
.Lo spiega il produttore vinicolo Marco Pisoni, anima del Comitato che - dopo aver raccolto e presentato in Consiglio provinciale 1.300 firme - un mese fa ha incontrato i dirigenti di Italcementi all'interno dello stabilimento di Sarche e mercoledì scorso è stato ascoltato dalla Terza commissione permanente del Consiglio provinciale.
«Abbiamo chiesto tutte le garanzie possibili in fase di riaccensione - spiega Pisoni - per l'abbattimento delle emissioni, abbiamo chiesto controlli rigorosi e proposto anche un tavolo di lavoro per mettere a fuoco possibili alternative al prolungamento dell'Autorizzazione integrata ambientale (AIA) per l'attività, che scadrà nel 2028».
E sulla linea della massima garanzia procede il Comitato, che sabato 11 dicembre alle 17 al Teatro di Calavino terrà un incontro incentrato - spiega lo stesso Pisoni - sulla richiesta di assoluta trasparenza: «Chiederemo l'installazione di centraline per la rilevazione della qualità dell'aria in diversi punti della valle, che entrino in funzione già qualche settimana prima dell'accensione del forno, per avere una base di partenza attendibile. Perché se, invece, le rilevazioni iniziassero a forno acceso, la verifica rispetto alla situazione odierna risulterebbe falsata».
Il Comitato intende poi domandare «la condivisione pubblica di tutti i dati raccolti col monitoraggio delle emissioni, la loro pubblicazione online e l'esposizione anche in valle, in alcuni punti strategici, tramite pannelli informativi luminosi».
Da parte sua, l'azienda pare andare incontro ad alcune delle preoccupazioni espresse, almeno nelle parole di Rizzo.
Italcementi ha depositato all'Appa tutti gli incartamenti relativi ai lavori in corso (chiesti in questi giorni anche dal Comitato), considerati migliorativi rispetto alla situazione esistente quando la produzione fu sospesa, 5 anni fa.
«L'iter amministrativo e il percorso di adeguamento dell'impianto stanno procedendo come da cronoprogramma. Con gli enti competenti prosegue il formale scambio di informazioni e il perfezionamento delle richieste che non comportano modifiche sostanziali all'AIA, ma che vanno nella prospettiva di un miglioramento ulteriore delle prestazioni ambientali della cementeria», spiega Rizzo.
Italcementi ha previsto un investimento di 5 milioni per ripartire: «La gran parte destinato a un ulteriore miglioramento del sistema SCR (Selective Catalytic Reduction), un catalizzatore che contribuisce in modo determinante alla drastica riduzione delle emissioni».
La cementeria di Sarche - secondo il direttore tecnico - «sarà una delle poche in Italia a utilizzare un sistema così avanzato».
Verrà poi completamente ammodernata la sala centralizzata, con nuove tecnologie per il controllo delle attività, realizzata la completa copertura del capannone per lo stoccaggio delle materie prime, mascherato l'impianto. «Infine, con il riavvio del forno - garantisce Rizzo -, il sistema di monitoraggio sarà completamente rifatto in linea con la norma tecnica UNI EN -14181, che definisce una serie di procedure per il controllo di qualità di un Sistema di monitoraggio in continuo. E i dati del monitoraggio saranno trasmessi quotidianamente tramite un sistema informatico all'Appa».