Viabilità / Lo stop

Valdastico, il consiglio regionale dice no all'autostrada. Anche la Svp vota a favore e fa passare la proposta dei Verdi, contraria la Lega

Un ordine del giorno della consigliera trentina Lucia Coppola, poi sottoscritto da altri partiti, invita le istituzioni a cercare alternative a nuovi progetti autostradali. La maggioranza politica della Provincia di Trento finisce in minoranza, sì al documento anche da Pd e Futura

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BOLZANO. Il consiglio regionale blocca i progetti di nuove autostrade, nella logica di fermare la cementificazione sulle Alpi.

La maggioranza politica al governo in Provincia è finita sotto nel voto su un ordine del giorno presentato dalla verde trentina Lucia Coppola, poi sottoscritto anche da Pd, Futura e Svp.

"Anche se redatto in termini più ampi, il testo così approvato è una smentita del progetto per la Valdastico, fortemente voluto dal Veneto e che, arrivando fino a Rovereto, porterebbe sulla A22 e così in tutta la regione Trentino Südtirol un ulteriore e massiccio traffico pesante", commentano in una nota la stessa Coppola e i suoi colleghi Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa, Hanspeter Staffler e Paolo Zanella.

Per parte sua Alessio Manica (Pd) osserva: "Grazie a questo documento, che abbiamo sottoscritto, il consiglio ha detto il suo no a nuove autostrade e quindi alla Valdastico. La Lega, e la maggioranza trentina, è rimasta sola a sostenere l’opera mentre i colleghi sudtirolesi hanno votato l’ordine del giorno, dato che hanno già detto no all’opera nel consiglio provinciale. Un altro passo avanti nell’opposizione alla Valdastico".

Una nota diffusa dal gruppo verde in Regione, spiega: «In collegamento con la legge di bilancio della Regione, dopo una lunga contrattazione, Verdi, PD ed SVP hanno trovato un accordo per un ordine del giorno relativo alle infrastrutture di transito che riguardano la nostra Regione. La parte deliberativa dell’Ordine del Giorno nr. 2 “No alla Valdastico” è stata modificata (con le firma anche di Gerhard Lanz, Magdalena Amhof, Giorgio Tonini, Alessio Manica, Luca Zeni) e approvata.

La Lega e lo stesso Presidente Fugatti hanno votato contro e sono rimasti in minoranza.

Il testo approvato è il seguente:  

Il Consiglio regionale del Trentino Alto Adige-Südtirol impegna la Giunta regionale:

"A intensificare il confronto sia all’interno della Regione sia con le autorità competenti a livello nazionale ed europeo sulle scelte strategiche in materia di infrastrutture di transito che riguardano la nostra Regione, al fine di ricercare possibili alternative a progetti di nuovi tratti autostradali in coerenza con gli impegni della difesa del clima, della tutela della salute della popolazione, dell’obiettivo prioritario di trasferire il traffico pesante su ferrovia lungo l’intero corridoio del Brennero e nel rispetto del Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi che chiede di astenersi dalla  costruzione di nuove strade di grande comunicazione per il trasporto transalpino.”

Anche se redatto in termini più ampi, il testo così approvato è una smentita del progetto per la Valdastico, fortemente voluto dal Veneto e che, arrivando fino a Rovereto, porterebbe sulla A 22 e così in tutta la Regione Trentino Südtirol un ulteriore e massiccio traffico pesante.

Questo progetto impattante contrasta apertamente  con la tutela della salute della popolazione, perché raddoppia le emissioni di ossidi di azoto e il rumore da traffico pesante sul nostro territorio; con la tutela del clima, perché raddoppia le immissioni di CO2 da traffico pesante sul nostro territorio; con l’obbiettivo di trasferire le merci su ferrovia lungo l’intero corridoio del Brennero; con la Convenzione delle Alpi, perché crea una nuova strada di grande comunicazione che incanala su gomma una rilevante quota di trasporto merci attraverso le Alpi.

La Valdastico è un’opera infrastrutturale insostenibile e che non va realizzata.

E noi continueremo a vigilare ricordando costantemente alle maggioranze regionali e delle due province a essere coerenti con il testo approvato oggi in consiglio regionale».

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