Green pass: la Ue chiarisce che per viaggiare vale al massimo nove mesi
Da Bruxelles nuovo ammonimento contro eventuali fughe in avanti degli Stati membri: la certificazione vaccinale vale sei mesi dalla prima dose ma concede poi altre tre mesi di margine per procedere con il booster
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TRENTO. Mentre gli Stati membri, salvo eccezioni, ricominciano a varare unilaterlamente regole che creano confusione ai viaggiatori nella Ue, Bruxelles ribadisce che il green pass per spostarsi vale nove mesi.
"Il coordinamento continuo è essenziale per il funzionamento del mercato unico e darà chiarezza ai cittadini nell'esercizio del loro diritto alla libera circolazione", chiarisce la Commissione europea.
Il "certificato digitale Covid dell'Ue è una storia di successo dell'Ue e continua a facilitare i viaggi sicuri per i cittadini in tutta l'Unione europea durante la pandemia.
Finora nell'Ue sono stati emessi 807 milioni di certificati".
Il "certificato digitale Covid dell'Ue ha fissato uno standard globale: ad oggi 60 paesi e territori in cinque continenti hanno aderito al sistema.
Le nuove regole per i viaggi all'interno dell'Unione armonizzano le diverse regole tra gli Stati membri.
Questo periodo di validità tiene conto delle indicazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, secondo cui le dosi di richiamo sono raccomandate al più tardi sei mesi dopo il completamento del primo ciclo di vaccinazione.
Il certificato rimarrà valido per un periodo di grazia di ulteriori tre mesi oltre quei sei mesi per garantire che le campagne di vaccinazione nazionali possano adeguarsi e che i cittadini abbiano accesso alle dosi di richiamo", precisa l'esecutivo comunitario.
Secondo Palazzo Berlaymont "quando si introducono regole diverse per l'utilizzo dei certificati a livello nazionale, gli Stati membri sono incoraggiati ad allinearli a queste nuove regole per fornire certezza ai viaggiatori e ridurre i disagi".