Al lavoro solo se vaccinati: è l'ipotesi per fermare il virus. Torna lo smart working
Questa mattina, 23 dicembre, la cabina di regia e nel pomeriggio il consiglio dei ministri che varerà le nuove decisioni: riduzione a sei mesi della durata del green pass per accelerare le terze dosi, mascherine all'aperto e ffp2 al chiuso, ripresa del telelavoro
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ROMA. Nuova stretta anti covid. Stamani la cabina di regia del Governo sulle misure contro il covid-19, con la variante Omicron che spaventa.
Nel pomeriggio poi il Cdm.
Sul tavolo ci sarebbe anche l'estensione del super green pass nei luoghi di lavoro: senza vaccino non si potrebbe dunque lavorare.
Si attende anche la riduzione a sei mesi (dai nove attuali) della durata del green pass, con spinta dunque alla terza dose (da vedere con quali latenze e modalità temporali).
Il booster dovrebbe passare a quattro mesi dopo la seconda dose, si prevederanno tamponi anche ai vaccinati per i grandi eventi, a partire dalle feste di Capodanno.
Altri fronti saranno l'obbligo di mascherina anche all'aperto e del modello ffp2 al chiuso.
Un altro fronte che si riaprirà con forza sarà quello del telelavoro, che torna così in primo piano dopo essere stato largamente ridotto anche per volontà dello stesso governo e degli enti locali: è uno strumento importante per ridurre i contagi in vista della diffusione della variante Omicron, molto più trasmissibile.
L'ora X oggi, 23 dicembre, alle 9.45, quanto è in programma la cabina di regia sulle nuove misure di contrasto al Covid.
Alle 15 il premier Mario Draghi riunirà poi la cabina di regia sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, per approvare la relazione annuale da trasmettere al Parlamento.
A seguire, nel pomeriggio, è prevista la riunione del Consiglio dei ministri che avrà sul tavolo anche le misure sul Covid.
Il presidente del consiglio Mario Draghi ha preannunciato ieri la nuova stretta.
Si prevede anche la vaccinazione obbligatoria per altre categorie di lavoratori fino appunto alla possibilità di estendere il super green pass in tutti i luoghi di lavoro.
Tuttavia, nell'incontro di fine anno con i giornalisti il premier non ha indicato le misure nel dettaglio ma spiega quali saranno le direttrici lungo le quali si svilupperà l'azione del governo.
"Faremo tutto il necessario per difendere quel poco di normalità che abbiamo raggiunto", ha ripetuto più volte elencando gli spazi da preservare: nessun lockdown, neanche per i no vax, scuola sempre in presenza e una vita sociale "soddisfacente".
L'altro punto è che ogni decisione sarà "guidata dai dati e solo dai dati, non dalla politica come si dice in giro".
Il terzo sono i vaccini, che restano la "miglior difesa" (con due terzi dei pazienti in terapia intensiva che sono no vax) e sono stati "essenziali" per rilanciare l'economia, che crescerà oltre il 6%.
Dunque immunizzarsi e fare la terza dose sono "la priorità".
Per tenere tutto insieme, vista la situazione e la "tempesta" in arrivo con Omicron, come la definisce l'Oms, bisogna però agire e bisogna farlo in fretta, con un pacchetto di misure che andrà ad intervenire su una serie di ambiti.
"L'obbligo vaccinale resta sempre sullo sfondo, non è stato mai escluso", ha detto Draghi, ricordando che è stato già esteso ad alcune categorie.
"Valuteremo se estenderlo ad altre, non so se sarà discusso domani nella cabina della regia, ma specie se i dati continueranno a peggiorare, sarà in discussione in tempi brevissimi".
"Se serve potenzieremo lo screening nelle scuole, serve il testing e la vaccinazione di tutti e oggi anche dei bambini. Tutto è necessario per difendere quel poco di normalità che avevamo raggiunto", ha aggiunto.
Draghi ha inoltre sottolineato che sono state somministrate "15,6 milioni di terze dosi e raggiunto 3/4 della popolazione". "Perciò invito tutti a continuare a vaccinarsi e fare la terza dose, questa è la priorità".
Oggi, alla cabina di regia sui discuterà "ad esempio di mascherine anche all'aperto, oggi son previste in caso di grandi assembramenti", dell'uso"di mascherine FFp2, in particolare in certi ambienti chiusi".
E "non è esclusa l'applicazione del tampone" perché "c'è un periodo nel green pass in cui la protezione delle prime due dosi decresce e la terza non è ancora stata fatta. In quel periodo è utile tampone", ha detto il presidente del Consiglio spiegando che si tratta di "tutti sistemi per cercare di rallentare la diffusione del virus".
Intanto, secondo quanto si apprende da fonti qualificate, si pensa di anticipare la terza dose da 5 a 4 mesi: l'ipotesi gia' esaminata a livello tecnico e per la quale si attende il via libera dell'Aifa, sarebbe di prossima approvazione.
La decisione sarebbe legata all'opportunità di rafforzare la risposta immunitaria anche in seguito all'arrivo della variante Omicron.
"Dalla cabina di regia usciranno delle indicazioni. È chiaro che da una parte saranno possibili divieti e restrizioni, come le mascherine all'aperto e ovunque in Italia. L'altra novità "potrà essere l'anticipo della terza dose. Sappiamo che a cinque mesi cala l'efficacia del vaccino, magari si potrà anticiparla o ci sarà la possibilità di prenotarla per alcune fasce d'età. È possibile che si pensi a una riduzione" della durata "del green pass", dice il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri.