Sarche, riparte il cementificio: le 7 domande (e tutti gli altri dubbi) del Comitato
Dalle verifiche delle emissioni alla taratura delle misurazioni, dal tipo di rifiuto che brucerà alla Co2 prodotta: nuova lettera al sindaco di Madruzzo
VALLE DEI LAGHI. «Il Comune di Madruzzo ha la possibilità di presentare una serie di osservazioni e così può fare il Comitato Salviamo la Valle dei Laghi». Marco Pisoni, a capo del gruppo cittadino che si oppone alla riaccensione dei forni del cementificio del Gruppo Heidelberg, nella piana di Sarche, fra i vigneti del Biodistretto, spiega che la popolazione e l'ente pubblico possono fare ancora molto.
La multinazionale tedesca ha in mano tutte le carte per partire ma il territorio ha la possibilità di presentare osservazioni tecniche in modo da fissare paletti ben saldi. «C'è tempo fino a fine gennaio». Il comitato fa notare che oggi non ci sono rilevatori Appa in grado di dirci che tipo di aria si respira la popolazione della valle: centraline che sarebbero necessarie per fare almeno un confronto quando la ciminiera tornerà a pieno regime.
«Da questo tipo di impianto esce una quantità enorme di CO2: quella prodotta da un cementificio è notevole perché viene prodotta anche dal processo chimico di formazione del cemento oltre che dalla combustione del carbone di petrolio. Sarebbe quindi opportuno che la nostra Provincia si facesse promotrice di far fare a Heidelberg Cement un piano di cattura della CO2».
Il comitato chiede di essere coinvolto nel processo decisionale ed ha scritto una lettera al sindaco di Madruzzo Michele Bortoli evidenziando una serie di interrogativi e dubbi sulla relazione tecnica riguardante il nuovo impianto.
Il gruppo guidato da Pisoni e dal portavoce Marco Albino Ferrari chiede almeno 2 controlli annui sulla centrale da parte di un organismo indipendente (il TÜV) senza preavviso, a carico della cementiera; un certificato ufficiale da parte della ditta Sick di corretta taratura del sistema di analisi, la messa in internet dei dati misurati; un tavolo permanente per la verifica dei controlli; l'organizzazione di una assemblea pubblica dove si spiega alla cittadinanza i pro e i contro dell'operazione cementificio.
Fino a qui il documento ufficiale e la richiesta di partecipazione da parte del gruppo Salviamo la Valle dei Laghi, ma già in queste ore sta emergendo una serie di questoni:
1) Quali sono i rifiuti che possono essere inceneriti?
2) Cosa succede se i filtri hanno dei problemi o se l'impianto ha dei problemi?
3) Chi fa la taratura della centralina?
4) L'organismo indipendente quanti controlli potrà fare?
5) Non ci sono certezze sulla produzione di anidride carbonica: «solo per la reazione chimica di processo può essere calcolata intorno ai 37,5 milioni di kg annui (250.000 metri cubi di Klinker per 1,5 tonnellate anno)»
6) «A pagina 17 del manuale di gestione si nota che i parametri monitorati sono molti meno di quelli che hanno dei limiti di legge»
7) Quali sono le distanze rispetto ai corsi d'acqua e alle coltivazioni biologiche?