Incidenti a raffica sulle piste da sci trentine, l’esperto: «Moderate la velocità, sugli sci serve prudenza»
«In questi giorni di affluenza notevole di gente c'è purtroppo una mancanza di neve - spiega Mario Panizza, presidente del Collegio dei maestri di sci del Trentino - Si interviene con l'innevamento programmato, ma le piste diventano più dure: qualche infortunio può essere causato anche da questa circostanza»
LA TRAGEDIA Muore a 28 in pista
TRENTO. Una ragazzina caduta sulle piste del Brocon e soccorsa con l'elicottero, un quarantenne che nonostante il caschetto ha riportato un grave trauma cranico sul Lusia ed un cinquantenne infortunato a Pinzolo: a questi tre gravi incidenti accaduti ieri pomeriggio sulle nevi del Trentino se ne aggiungono decine di altri avvenuti in giornata, con conseguenze per fortuna non preoccupanti per gli sciatori.
«In questi giorni di affluenza notevole di gente c'è purtroppo una mancanza di neve - spiega Mario Panizza, presidente del Collegio dei maestri di sci del Trentino - Si interviene con l'innevamento programmato, ma le piste diventano più dure: qualche infortunio può essere causato anche da questa circostanza».
Domenica scorsa la tragedia: la morte di Manuel Fagnani, 28enne tatuatore di Nettuno, in provincia di Roma, finito con il suo snowboard contro una pianta sull'Alpe Tognola, a San Martino di Castrozza. Sull'incidente sono in corso accertamenti da parte della procura di Trento. La tavola da snowboard è stata posta sotto sequestro e nelle prossime ore verrà effettuata l'autopsia sul corpo del giovane - che tra l'altro indossava il caschetto - per verificare se il decesso sia da attribuire all'impatto con l'albero o se il 28enne sia finito fuori pista a causa di un malore.
Dopo un anno di stop, si è tornati alla situazione pre-Covid sulle piste da sci, con tanta gente e numerosi scontri e cadute.
Siamo agli stessi numeri del 2019 fra presenze e soccorsi, per quanto riguarda le segnalazioni fatte all'interno delle scuole di sci - afferma Panizza - Non abbiamo registrato in questi ultimi giorni un aumento particolare degli incidenti, ma le numerose cadute possono essere legate alla condizione della neve. Le temperature degli ultimi giorni hanno sciolto il manto e dunque le piste sono più dure per l'innevamento artificiale: se al mattino la situazione è buona, nel pomeriggio la neve si deteriora. Sulle piste inoltre si mischiano sciatori e snowboarder, dato che molti snowpark sono chiusi proprio per la mancanza di neve, creando ulteriore affollamento».
Le attrezzature di ultima generazione sono d'aiuto per la sicurezza in pista?
«L'evoluzione dello sci, con lo sci sciancrato, ha portato a correre un po' di più. Un discorso a parte merita la velocità - prosegue il presidente del Collegio dei maestri di sci - Da parte nostra ricordiamo sempre ai clienti che la prudenza è il fattore più importante: se si ha il controllo della propria attrezzatura si evitano scontri e cadute, e ciò è possibile limitando la velocità».
Dal primo gennaio sono in vigore le nuove norme per la sicurezza in pista, dall'assicurazione obbligatoria al divieto di sciare in stato di alterazione alcolica o sotto l'effetto di stupefacenti, passando per l'indicazione dell'uso del caschetto fino ai 18 anni.
«Si tratta di regole che trovano la nostra piena approvazione. Ne sentivamo il bisogno - prosegue Panizza - Per quanto riguarda il casco, noi maestri di sci lo consigliamo a tutti, anche agli adulti. I caschetti di ultima generazione sono leggeri come un cappello, non danno fastidio e sono super protettivi. Ma la raccomandazione principale riguarda la prudenza: sulle piste va sempre controllata la velocità».