TRENTO. Una legislatura, quella che vede il centrodestra alla guida della Provincia autonoma di Trento, segnata dalle emergenze, Vaia prima, la pandemia da covid-19 poi.

Lo Stato, in un caso e nell'altro, non ha abbandonato il territorio trentino.

Per il solo 2021, entrambe le emergenze portano nella casse della Provincia quasi 87 milioni di euro.

Il volume di risorse maggiore è ancora quello per rimediare agli effetti sul territorio degli straordinari metereologici di fine ottobre 2018.

Dopo la calamità, il 30 ottobre venne dichiarato lo stato di emergenza, con decreto del presidente della Provincia.

Fu quindi possibile mettere in capo diverse iniziative per fronteggiare l'emergenza, individuano specifiche misure di sostegno per chi (si pensi ai proprietari dei boschi devastati da Vaia) aveva subìto danni.

Per i primi interventi urgenti di protezione civile, dal governo arrivarono (delibera dell'8 novembre) 2,5 milioni di euro.

Nel febbraio 2019, altri 9,2 milioni. Con un Dpcm (Decreto del presidente del consiglio dei ministri) del gennaio 2020, fu assegnato alla Provincia l'importo complessivo di 132,92 milioni di euro (suddivisi tra 2019, 2020 e 2021).

Ora, con una determinazione del dirigente del Dipartimento protezione civile, Raffaele De Col, la Provincia accerta che per il solo 2021 la spesa per rimediare alla conseguenze di Vaia ammonta a 67,73 milioni e che il trasferimento da parte del governo è di 57,7 milioni di euro.

Per quanto riguara l'emergenza Covid-19, la Provincia che dalla presidenza del Consiglio dei ministri nel 2021 sono stati accreditati al Trentino 19,40 milioni d euro, a copertura delle spese sostenute per fare fronte alla pandemia.

Si tratta, nello specifico, del rimborso delle spese sostenute dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari nel 2020.

In questo importo sono comprese anche le risorse (663.906 euro) che la Provincia ha anticipato, per sostenere spese dirette e dell'Apss, per affrontare l'emergenza