Tragedia del Mottarone, la testa fusa della funivia nei laboratori trentini per le analisi sulle origini dell'incidente
Sarà analizzata dagli esperti del laboratorio della Provincia autonoma specializzato in test sugli impianti a fune, il Latif: l'obiettivo è individuare le cause della tragedia in cui hanno perso la vita quattordici persone
INCHIESTA Il lavoro dei tecnici per risalire alle cause dell'incidente
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I FATTI Cede la fune, precipita la funivia
INDAGINI Disattivato il freno di emergenza
VERBANIA. La testa fusa della funivia del Mottarone, il cilindro metallico che collegava il cavo trainante alla cabina n.3 precipitata lo scorso 23 maggio, è stata prelevata oggi dagli esperti che dovranno analizzarla.
Custodita in un magazzino della Provincia del Verbano Cusio ossola, a Tecnoparco, dove si trovano i rottami della cabina rimossa lo scorso 8 novembre, sarà analizzata dai tecnici di Latif, il laboratorio della Provincia autonoma di Trento specializzato in test sugli impianti a fune.
Prelevata anche la testa fusa della cabina gemella, la n.4, quella che il giorno dell'incidente era fermata a pochi metri dalla stazione intermedia dell'Alpino.
L'esame servirà a capire le cause dell'incidente costato la vita a quattordici persone e il ferimento del piccolo Eitan.
Se infatti non ci sono dubbi sul mancato funzionamento dei freni d'emergenza a causa dell'utilizzo dei cosiddetti forchettoni, il divaricatore utilizzato secondo quanto appurato dalle indagini per evitare che bloccassero in continuazione la cabina a causa di un malfunzionamento, non è ancora chiaro perché il cavo trainante si sia spezzato.
Sono quattordici gli indagati nell'inchiesta sull'incidente, tra cui due società, Ferrovie del Mottarone e la Leitner, che si occupava della manutenzione dell'impianto.