Caro bollette, perché la Provincia non fa un accordo con Dolomiti Energia? Demagri interroga, Spinelli replica
La consigliera del Patt propone di fare come Bolzano, che ha calmierato i prezzi con Alperia: «Il rincaro è una stangata, a cosa serve l’autonomia? Fugatti ha 192 milioni nel cassetto e non li usa»
TRENTO. «Al fine di conoscere le intenzioni della Giunta provinciale si chiede all'assessore competente se in Trentino c'è l'intenzione di stipulare un accordo con Dolomiti Energia per aiutare le famiglie e gli imprenditori a sostenere gli aumenti del costi per energia elettrica e gas». Questo il quesito posto dalla consigliera provinciale Paola Demagri all'assessore Achille Spinelli attraverso un question time presentato martedì in consiglio.
«È una stangata da quasi 1.000 euro in un anno – ha affermato Demagri- quella che dovrà sostenere la famiglia tipo, in regime di maggior tutela, per gli aumenti di elettricità e gas nonostante l'intervento del governo che ha stanziato 3,8 miliardi di euro per calmierare i rincari. In un anno, la spesa per luce e gas, per una famiglia tipo, ammonterà a circa 2.383 euro, in crescita di 944 euro rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente».
Il balzo, come sottolineato nei giorni scorsi anche dalle associazioni di categoria, è determinato dal boom dei prezzi delle materie prime energetiche.
Demagri, nel chiedere un intervento concreto alla Provincia, fa riferimento alla Provincia autonoma di Bolzano: «La giunta provinciale di Bolzano ha cercato di porre rimedio all'aumento dei prezzi trovando un accordo con Alperia sia per le famiglie che per le aziende. Per le famiglie, tra i punti fondamentali del piano d'azione teso a contrastare gli aumenti dei costi dell'energia elettrica, per tutto il 2022 verrà garantito un prezzo fisso dell'energia senza l'aumento del prezzo. Per le piccole e medie imprese l'accordo prevede uno sconto del 10%, mentre per le grandi aziende verranno proposti contratti fissi con prezzi inferiori a quelli di mercato».
L'assessore Spinelli ha risposto elencando una serie di azioni introdotte dal governo nazionale per contenere il "caro bollette", senza tuttavia rispondere nel merito al question time su eventuali iniziative prese a livello locale dalla giunta provinciale.
Dura la replica del consigliere Demagri: «La giunta provinciale sorda al grido d'aiuto di aziende e famiglie è come al solito attendista, modalità utile per togliersi di dosso la responsabilità decisionale, lasciando il tutto in mano allo Stato. La Provincia ha le risorse nel cassetto del presidente, si tratta di 192 milioni di euro, e gli strumenti dell'Autonomia, che non utilizza. La Giunta ad oggi applica norme vecchie ed obsolete per l'entità di questa nuova emergenza. Mancano coraggio, visione e decisione mentre i trentini stanno già pagando l'incremento di bollette arrivato anche al 100/%».