Parrucchieri e centri estetici: oggi scatta l'obbligo di green pass base per i clienti
Dal primo febbraio la misura sarà estesa anche alla maggioranza dei negozi: il governo sta compeltando la breve lista delle eccezioni (alimentari, farmacie e poco altro)
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TRENTO. Da oggi, giovedì 20 gennaio, il green pass base verrà richiesto anche da parrucchieri ed estetisti.
Da giorni gli operatori si stanno organizzando per effettuare i controlli, ma soprattutto per avvisare in anticipo la loro clientela tramite tutti i canali disponibili: Whatsapp, sms e social.
Intanto, il governo sta limando il decreto che contiene l'elenco delle poche attività primarie cui dal 1° febbraio si potrà accedere senza certificazione: oltre ad alimentari, farmacie, ottici, negozi per acquistare legna o pellet per il riscaldamento, spuntano anche gli uffici postali, ma solo per ritirare la pensione.
«In larga scala la categoria vede di buon occhio questa misura perché utile a scongiurare possibili chiusure», ha detto la presidente nazionale di Cna Estetica Perlita Vallasciani.
Anche i clienti «in gran parte apprezzano la norma perché garantisce maggiore sicurezza. Tra i pochissimi scontenti ci sono quelli che minacciano di non venire più - ha raccontato -. Ma se sono disposti a rivolgersi al sommerso, è meglio perderli che trovarli».
Vallasciani, oltre a rappresentare i centri estetici, gestisce una sua attività a Fermo.
Ma anche a Roma i feedback tra gli operatori sono simili. «I clienti sono contenti del Green pass, dà loro un senso di sicurezza - hanno detto da un centro estetico in zona Balduina - Per ora non ci sono lamentele, il pass é talmente un'abitudine...
Il nostro lavoro durante la pandemia è calato, perché le persone hanno paura quindi tutti gli strumenti che danno più sicurezza sono ben accetti».
«Noi già adottiamo tutte le misure di sicurezza, dalla misurazione della temperatura all'ingresso alle Ffp2. Da giovedì i nostri clienti potranno entrare solo con il Green pass e sono contenti perché si sentono protetti", ha affermato anche un parrucchiere di Centocelle.
E un collega, sull'Ardeatina, ha confermato: «Certo è un impegno perché bisogna controllare tutti i clienti, ma è giusto perché serve a rimetterci in pista. Tra i clienti quelli contrari saranno un 10%, non di più. A volte mi chiedono consigli su come potranno fare, senza certificato ma io dico loro 'non mi mettete in difficoltà».
Maurizio Polidori, il numero uno della Cna acconciatori di Roma ha sintetizzato così gli umori del suoi associati: «Siamo ormai abituati a rispettare alcune norme specifiche e quindi siamo favorevoli a tutte le misure utili a prevenire contagi e difficoltà aziendali».
Sul sito della Confederazione nazionale dell'artigianato si ricorda che l'obbligo resterà in vigore fino al 31 marzo e che le multe per i trasgressori vanno dai 400 ai mille euro.
Se è un lavoratore a non avere il disco verde «è prevista l'assenza ingiustificata, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del green pass».
Nel caso in cui il dipendente acceda al luogo di lavoro senza pass, «il datore di lavoro deve effettuare una segnalazione alla prefettura ai fini dell'applicazione della sanzione amministrativa». Che in questo caso è più salata: si va dai 600 ai 1.500 euro di multa.