Meno autorizzazioni per antenne e ripetitori: approvata la legge provinciale
Via libera a larga maggioranza alle nuove regole che recepiscono la legge nazionale: l’accordo dopo l’ostruzionismo, via libera ai ripetitori in cambio di emendamenti alla legge sulla scuola
TRENTO. Con 24 voti favorevoli e solo tre astenuti (Filippo Degasperi, Paolo Zanella e Alex Marini) è stato approvato ieri dal consiglio provinciale il disegno di legge presentato dall'assessore Achille Spinelli che riprende una serie di norme nazionali per la semplificazione della procedura di autorizzazione degli impianti di tele e radiodiffusione (antenne).
Tra le novità uscite dall'aula c'è l'accoglimento di due emendamenti presentati dal Pd e concordati con l'assessore Spinelli. Un emendamento a firma Alessio Manica prevede che il provvedimento autorizzativo «non può essere positivo se non è compatibile con le esigenze di tutela dell'ambiente e della salute in materia di inquinamento elettromagnetico».
«L'obiettivo - spiega Manica - è chiarire che i pareri che attengono al tema della salute non possono essere livellati agli altri e quindi diventano vincolanti nel caso siano negativi. Questo perché la legge prevede che la conferenza dei servizi decida secondo "l'orientamento prevalente" e quindi meglio chiarire che i pareri sulla salute hanno un peso maggiore».
L'altro emendamento accolto, presentato da Alessandro Olivi, stabilisce invece che la Provincia possa prevedere contributi ai gestori «volti a promuovere la razionalizzazione degli impianti di telecomunicazione e radiodiffusione e la conseguente riduzione delle strutture esistenti» negli anni 2022 e 2023 con particolare riguardo a contesti di «rilevante pregio ambientale e naturalistico».
Olivi nel suo intervento in aula ha citato in particolare la selva di antenne sulla cima della Paganella (nella foto) o sulla Panarotta aggiungendo che «l'emendamento prevede che si apra un confronto con i territori al fine di mappare il territorio per ridurre gli impianti esistenti».
L'approvazione del disegno di legge è arrivata dopo l'accordo raggiunto tra l'assessore all'Istruzione, Mirko Bisesti, e le minoranze su un disegno di legge sulla scuola che era all'ordine del giorno al punto successivo ma per il quale Filippo Degasperi (Onda civica) stava facendo ostruzionismo bloccando la legge sulle antenne.
L'intesa, favorita anche dalla mediazione del vicepresidente Mario Tonina, è stata raggiunta su alcuni emendamenti, che hanno rianimato un disegno di legge delle minoranze già bocciato in commissione, e che riguardano gli organi collegiali, il ruolo dei dirigenti scolastici e la scelta del sovrintendente scolastico.
Tra gli emendamenti, quello di Sara Ferrari (Pd), che prevede che l'incarico di sovrintendente scolastico sia conferito dalla giunta provinciale «previa procedura selettiva tra dirigenti scolastici che hanno maturato almeno 5 anni di esperienza» e una serie di Degasperi tra cui la previsione del parere del collegio dei docenti sul progetto d'istituto; l'attribuzione della scelta dei libri di testo ai dipartimenti; la proroga fino al 2024 della possibilità di tenere le riunioni degli organi collegiali in videoconferenza.