Va a raccogliere mele, perde il reddito di cittadinanza e rischia fino a tre anni di galera
La disavventura di un sessantenne della val di Sole: ha guadagnato 287 euro, ininfluenti per la misura, ma si è «dimenticato» di comunicarli ed è stato scoperto dai controlli della Finanza
TRENTO. Percepiva il reddito di cittadinanza ma ha dimenticato di segnalare che aveva raccolto mele per un paio di giorni guadagnando 287 euro. Una "svista" che è costata carissima ad un sessantenne della Val di Sole, con figlio e moglie a carico, senza lavoro: non solo ha perso il sostegno economico che gli permetteva di campare, ma è anche finito a processo dove - difeso dall'avvocato Stefano Frizzi - rischia una pena fino a tre anni.
Per il disoccupato sessantenne la vicenda ha un sapore kafkiano, ma la legge non perdona ignoranze sul suo funzionamento. Il reddito di cittadinanza, introdotto con decreto-legge 28 gennaio 2019, n° 4 come misura di contrasto alla povertà, è un sostegno economico finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all'inclusione sociale.
Il reddito di cittadinanza viene erogato ai nuclei familiari che, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell'erogazione del beneficio, risultano in possesso di determinati requisiti economici, di cittadinanza e di residenza.
Era un'opportunità da prendere al volo per il sessantenne della val di Sole e per i tanti come lui privi di reddito. E infatti la sua domanda venne accettata all'Inps. Per alcuni mesi i padre di famiglia ricevete un contributo che si attestava intorno agli 800 euro mensili.
Un aiuto importante, ma vivere con meno di mille euro al mese è difficile. Così nel settembre del 2019 il 60enne trovò un'occupazione stagionale come raccoglitore di mele. Il lavoro però durò appena due giorni perché forti dolori alla schiena impedirono al disoccupato di andare avanti. Era comunque riuscito a guadagnare 287 euro che per chi non ha nulla è una boccata di ossigeno.
A distanza di qualche mese il 60enne finì nella rete di controlli incrociati tesa dalla Guardia di finanza per scovare eventuali "furbetti". L'odierno imputato venne denunciato per il reato di cui all'articolo 7 comma 2 del decreto legge 4 del 2019: che prevede pene da 1 a 3 anni di reclusione.
Questo anche se il beneficiario aveva omesso di segnalare quanto guadagnato nei due giorni trascorsi a raccogliere mele, ricevendo una somma che gli consentiva di mantenere il diritto a ricevere il reddito di cittadinanza. Anche se del tutto ininfluenti quei 287 andavano però segnalati.
Altrimenti sono guai grossi come il disoccupato ha sperimentato sulla sua pelle: non solo ha perso il reddito di cittadinanza, ma ora dove affrontare un processo penale. Per la difesa, sostenuta dall'avvocato Stefano Frizzi, la strada è in salita perché la giurisprudenza conferma che anche una semplice mancata comunicazione entro 30 giorni è punita dalla legge. Il legale punta ad ottenere il proscioglimento per la particolare tenuità del fatto.