Storia / Opera

Al Museo Caproni si restaura lo storico aereo Balilla (costo: 390 mila euro)

Il biplano Ansaldo A1 è uno dei pezzi più pregiati della collezione, per la Sovrintendenza «un fondamentale fondo informativo sulla storia del volo e sui suoi protagonisti, sull'ingegneria aeronautica»

TRENTO. Sono terminati pochi giorni fa i primi interventi in somma urgenza che hanno interessato alcune parti del biplano Ansaldo A.1. "Balilla" appartenuto a Natale Palli e donato nel 1922 dalla famiglia di quest'ultimo al Comune di Casale Monferrato, a cui appartiene.

Ad inizio anni Settanta l’importante velivolo storico è entrato a far parte dei pezzi esposti presso lo storico Museo Aeronautico Caproni di Taliedo (Milano) e da qui, ad inizio anni Ottanta, è arrivato a Trento dove, dal 2011, è esposto presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, dove resterà fino alla fine dei lavori di restauro per poi fare ritorno a “casa”.
Il restauro, condotto direttamente presso il Museo, è stato eseguito sotto la sorveglianza della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento e ha interessato il timone di coda e alcune parti dell’ala superiore particolarmente a rischio di conservazione.
Gli interventi, come ha spiegato l'assessore alla cultura Mirko Bisesti, si sono resi necessari per bloccare il degrado del bene ed evitare di compromettere la conservazione di un bene tanto prezioso per la storia aeronautica nazionale.

Il dirigente generale dell’Unità di missione strategica per la tutela e la promozione dei beni e delle attività culturali della Provincia autonoma di Trento Franco Marzatico ha spiegato come la Soprintendenza trentina abbia acquisito in questi anni una competenza specifica nel settore della conservazione e del restauro di velivoli storici e nella ricerca in campo aeronautico, anche alla luce dell’acquisizione del patrimonio documentale appartenente alla Collezione Caproni che rappresenta un fondamentale fondo informativo sulla storia del volo e sui suoi protagonisti, sull'ingegneria aeronautica civile e militare, sugli sviluppi tecnologici e sulle vicende economiche, sociali e politiche non solo del nostro Paese.

Questo progetto di restauro, coordinato dalla referente del progetto Caproni, Neva Capra, ha tra i suoi aspetti più interessanti e di innovatività l'approccio metodologico al restauro del velivolo, del tutto analogo alle procedure che si seguono nel caso degli interventi su beni storico-artistici, come i dipinti.

Si è, in effetti, in presenza, oltre che di elementi metallici, anche di legno e tessuto con pellicola pittorica, che richiedono un'attenzione particolare di fronte a un'eccezionale testimonianza della storia dell'aeronautica e dell'ingegno umano. Non a caso, gli interventi condotti in somma urgenza sono stati preceduti da un’importante campagna diagnostica – condotta in collaborazione con ricercatori del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa, del CNR-IBE e con professionisti di rilievo nazionale del settore della diagnostica dei beni culturali – che ha permesso di disporre di importanti, in parte del tutto inedite, informazioni su materiali e tecniche utilizzati nella realizzazione del velivolo storico in oggetto.

Dalla relazione finale del professionista del restauro incaricato dal Comune di Casale Monferrato si evince che, in particolare per quanto riguarda il timone, sono stati eseguiti test preventivi di pulitura per rimuovere depositi superficiali, sostanze oleose da fumo e stratificazione di polveri. Si è quindi passati a creare varie fasce adesive, che sono state saldate nella parte sana delle lacerazioni, un intervento particolarmente difficile sulla seta di cui è costituito il timone. La stessa metodica di intervento è stata poi applicata anche all’ala.

Il prossimo passo sarà quello di mettere in sicurezza e conservare gli intelaggi delle semi-ali inferiori, condizione indispensabile per poter dare avvio agli attesi lavori di restauro della fusoliera decorata da preziose decorazioni pittoriche e delle varie componenti metalliche, per permettere il ritorno a Casale Monferrato del velivolo. Lo stato conservativo attuale, infatti, non ne consente al momento lo spostamento, così come previsto dal Codice dei beni culturali.

Per il reperimento dei fondi per coprire le spese del primo lotto dei lavori di restauro del Balilla, che è pari a circa 390 mila euro, il Comune di Casale Monferrato ha avviato una raccolta sul portale “Art bonus”, misura che offre ai donatori la possibilità di usufruire di un credito d’imposta del 65% per le erogazioni liberali in denaro per lavori di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici. In prima fila, insieme al Comune, per la campagna di raccolta fondi c’è l’associazione Arma Aeronautica di Casale Monferrato che, insieme all’Unità di missione strategica per la tutela e la promozione dei beni e delle attività culturali della Provincia autonoma di Trento darà avvio ad una serie di incontri e di iniziative – sia in Trentino che a Casale Monferrato - volte a illustrare il progetto di restauro e l’importanza storico – artistica del velivolo, per sensibilizzare imprese, associazioni, circoli, scuole, fondazioni e semplici cittadini affinché l’Art Bonus sia di incentivo a donare i fondi necessari a restituire alla città un così importante cimelio che, lo ricordiamo, ha richiamato l’attenzione di diversi esperti mondiali nella conservazione di beni storico-aeronautici.

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