Per ora il governo proroga di 10 giorni obbligo di mascherina all'aperto e chiusura delle discoteche. Le altre novità mercoledì
Rinviate le attese decisioni su durata del green pass, quarantene a scuola (da equiparare a quanto previso ora per medie e superiori), cancellazione del sistema a zone colorate. Il sottosegretario Sileri: "Credo che il 31 marzo lo stato d'emergenza non sarà prorogato e per la fine di febbraio avremo abbandonato tante restrizioni"
BOLLETTINO In Trentino altre due vittime del covid, i ricoveri sono in aumento
ROMA. Una mini proroga di dieci giorni: fino al 10 febbraio le discoteche rimarranno chiuse, saranno vietati i concerti e le feste all'aperto e sarà ancora obbligatorio utilizzare le mascherine all'aperto in zona bianca.
Nel primo Consiglio dei ministri dopo la rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale, il governo rinnova le misure anti Covid in scadenza ma sceglie una linea soft, dando un primo segnale del cambio di passo che ci sarà nelle prossime settimane con un graduale allentamento delle restrizioni ed un ritorno alla normalità, a partire da mercoledì quando si metterà mano agli interventi per semplificare le norme sulla scuola.
La proroga delle misure è contenuta in un'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che avrà poi la necessaria copertura normativa con il decreto legge che dovrebbe arrivare al termine del Consiglio dei ministri di mercoledì e che potrebbe contenere non solo le misure sulla scuola ma anche tutti gli altri interventi di cui si è parlato in queste settimane, dalla distinzione tra i ricoverati 'per' covid e 'con' covid al sistema dei colori fino alla durata del pass.
Dunque per altri dieci giorni il milione e mezzo di italiani che vivono in Basilicata, Molise e Umbria, le uniche regioni ancora bianche, dovranno continuare a indossare le mascherine all'aperto come tutti gli altri cittadini.
E non si potrà andare a ballare.
"Ora basta, questa deve essere l'ultima proroga, dobbiamo uscire dal tunnel" dice il presidente del Silb, il sindacato delle imprese di intrattenimento, Maurizio Pasca ribadendo che non ci dovranno essere ulteriori rinvii. Una linea che è la stessa della Lega, come dimostra il siparietto tra Draghi e il ministro del Turismo Massimo Garavaglia: quando il premier ha proposto di prorogare la chiusura dei locali fino al 15 febbraio, il leghista lo ha interrotto lanciando il 'lodo san Valentino' e strappando lo 'sconto' di cinque giorni.
Ma la scelta del governo ha sostanzialmente l'obiettivo di prendere tempo e vedere l'andamento della curva dei contagi, che da giorni mostra una tendenza a calare ma non si è ancora stabilizzata: se i dati si consolideranno, i divieti non verranno allungati.
Una linea che il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri conferma, spingendosi oltre: "credo che il 31 marzo lo stato d'emergenza non sarà prorogato e per la fine del mese avremo abbandonato tante di quelle restrizioni che oggi abbiamo" sottolinea ipotizzando anche un "ripensamento" del pass.
Certo, per il momento, c'è che nel Consiglio dei ministri di mercoledì ci sarà una ulteriore rimodulazione delle regole che da mesi condizionano la vita degli italiani.
A partire da quelle nella scuola.
Al termine della riunione il presidente Mario Draghi si è soffermato con il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e con Speranza proprio per ragionare sugli interventi da attuare.
Al momento due sono le ipotesi principali: estendere alle elementari le regole già in vigore per medie e superiori, e dunque la classe andrà in didattica a distanza a partire da tre contagi; equiparare il sistema delle quarantene a quello già in vigore per tutti i cittadini, niente isolamento per chi è guarito o vaccinato da meno di 120 giorni o ha fatto il booster, 5 giorni per chi è vaccinato e guarito da più di 4 mesi, 10 giorni per i non vaccinati.
Resta da sciogliere il nodo di nidi e scuole dell'infanzia, dove anche chi è guarito dal Covid è costretto a rimanere a casa in caso ci sia un positivo.
Non è ancora certo, invece, che il Cdm di mercoledì affronterà anche le altre misure sulle quali i tecnici stanno ancora lavorando e sulle quali ci sarà probabilmente un parere del Comitato tecnico scientifico.
La prima è l'estensione della durata del green pass poiché chi ha fatto il booster a settembre si vedrà scadere il certificato a marzo senza poterlo rinnovare.
Il governo ha già deciso che sarà esteso, ma la discussione è se prorogare tutti i certificati fino al 31 marzo, quando scade lo stato d'emergenza, al 15 giugno, quando non si dovrà più esibire il pass, o renderlo illimitato.
Quanto alla richiesta delle Regioni di eliminare il sistema dei colori, l'esecutivo ha aperto alla possibilità di modifica ma non alla cancellazione: resterà la zona rossa e la discussione tra i tecnici è se le restrizioni debbano valere per tutti o solo per chi non ha la completa copertura vaccinale.