Soggiorni all’estero, Mario Casna e il figlio rischiano il giudizio per truffa alla Regione
L’ex consigliere regionale, sindaco e preside nel mirino della Finanza, che ipotizza due milioni di contributi illegittimi ricevuti con la sua associazione «senza scopo di lucro». La difesa: «era volontariato, sono soldi risparmiati alla luce del sole, come una formichina»
TRENTO. Una truffa da due milioni di euro ai danni della Regione. È quanto la procura di Trento contesta all'ex consigliere provinciale Mario Casna e al figlio Luigi, imputati nell'ambito di un'indagine condotta dalla Guardia di finanza di Trento sui contributi concessi dalla Regione, attraverso l'Associazione Europa, agli studenti trentini per soggiorni di studio all'estero, in particolare in Inghilterra e in Irlanda. Secondo il pm Pasquale Profiti, che ha chiesto il rinvio a giudizio di padre e figlio, gli imputati avrebbero di fatto "gonfiato" le spese sostenute per i soggiorni a Londra e Dublino ottenendo così dalla Regione contributi non dovuti.
Mario e Luigi Casna, difesi dall'avvocato Andrea de Bertolini, respingono tutte le accuse.
Ora il procedimento approderà in udienza preliminare davanti al giudice Enrico Borrelli. Nei giorni scorsi la Regione ha deliberato di costituirsi in giudizio contro l'ex consigliere regionale per chiedere il risarcimento dei danni subiti.
Naturalmente - è bene ricordarlo - siamo in una fase preliminare, tutte le accuse dovranno essere provate. Intanto, però, ai due indagati due anni fa sono stati sequestrati in via cautelare beni per un milione di euro. Somma ancora "congelata" che potrebbe venire confiscata qualora gli imputati dovessero essere condannati.
Secondo l'accusa «con artifici e raggiri» Casna padre e figlio «inducevano in errore la Regione Trentino Alto Adige in ordine all'entità delle spese sostenute dai partecipanti ai corsi di studio linguistico in Gran Bretagna e Irlanda». Secondo la procura, grazie a questo errore, «venivano erogati annualmente contributi per importi superiori a quelli realmente spettanti».Le contestazioni si riferiscono a quatto annualità, dal 2015 al 2018. Nel 2015 i due imputati, per il tramite l'Associazione culturale Europa e della Comunità Valle di Cembra, sottoponevano alla Regione fatture di spesa per la partecipazione ai corsi di lingua inglese di importo superiore al reale costo ammissibile per il rimborso».
Secondo l'accusa per "gonfiare" i costi veniva falsata l'indicazione sul numero di settimane trascorse all'estero: ne venivano indicate 4 quando magari il soggiorno era di sole 3 settimane.
Vengono contestate anche la falsa indicazione del numero di partecipanti al viaggio studio e l'indicazione di nomi di partecipanti che in realtà non avevano seguito alcun corso.
Secondo la Guardia di finanza nel solo 2015 la Regione «erogava - precisa il capo di imputazione - un contributo superiore a quanto legittimamente spettante di ammontare non inferiore di 610.076 euro». Analoga la contestazione mossa per il 2016: in questo caso per il tramite delle comunità Rotaliana e Vallagarina erogava un contributo superiore al dovuto di 613.200 euro.
Nel 2017 l'ammontare era non inferiore a 777.037, mentre nel 2018 si scende a soli 6.200 euro.
È proprio dai bilanci dell'Associazione culturale Europa che sono iniziati i guai per Mario Casna (fondatore e per molti anni presidente dell'associazione) e per il figlio.
L'indagine è partita da una normale verifica fiscale. Analizzando i conti dell'associazione gli investigatori delle Fiamme Gialle sono arrivati alla conclusione che non si trattasse di un ente senza fini di lucro (e come tale beneficiario di un trattamento fiscale molto agevolato) ma di un'associazione commerciale tenuta a pagare per intero le tasse. Ma su questo fronte fiscale le indagini sono ancora in corso per verificare l'entità della supposta evasione.
«Il nostro è sempre stato puro volontariato - aveva replicato Casna all'epoca del sequestro dei beni - I contributi ricevuti dalla Regione sono andati per intero alle famiglie. Se dalla Regione l'associazione riceveva 10 per un soggiorno all'estero, 10 andavano alle famiglie. Anzi noi anticipavamo alle famiglie il contributo che spettava».
E aggiungeva: «Quando partii come insegnante alle medie di Segonzano, in estate facevo la stagione all'Isola del Giglio come facchino e cameriere. Poi sono stato preside, sindaco, consigliere provinciale. Tutto quello che ho l'ho guadagnato onestamente: sono soldi risparmiati alla luce del sole, come una formichina».