Da martedì sospesi dal lavoro 8mila trentini: niente stipendio per i no vax tra i 50 e i 69 anni
Da inizio febbraio è invece scattata la sanzione per tutti gli over 50 che non sono vaccinati: per loro è prevista una multa di 100 euro una tantum, irrogata dall'Agenzia delle Entrate, attraverso l'incrocio dei dati della popolazione residente con quelli risultanti nella anagrafe vaccinale provinciale
FERRO «Numeri in rapida discesa, ma non è tutto finito»
TRENTO. Si avvicina inesorabilmente la data del 15 febbraio. Da martedì prossimo, infatti, per i lavoratori pubblici e privati che abbiano compiuto 50 anni, sarà necessario possedere ed esibire il Green pass rafforzato (non vale più il tampone ogni 48 ore) per l'accesso ai luoghi di lavoro.
In Trentino sono poco più di diecimila (10.056) le persone nella fascia tra i 50 e i 69 anni che non si sono vaccinate e che non hanno la prenotazione. Ma da quel totale vanno tolte circa duemila persone che nell'ultimo periodo, pur non vaccinate, si sono contagiate e hanno ricevuto la certificazione verde "da guarigione": una fetta di lavoratori no vax che però potranno continuare ad andare al lavoro per 6 mesi dal tampone negativo.
«I duemila, probabilmente un po' di più, rappresenta un numero indicativo», aggiunge l'Azienda sanitaria. Il dato, rispetto a due settimane fa, è comunque sceso considerato che allora si parlava di 13.500 trentini non vaccinati sempre nella fascia di età interessata. E dai circa ottomila che rimarranno a casa da martedì bisogna comunque togliere chi non lavora o è già in pensione.
Il totale, quindi, non dovrebbe andare a incidere troppo nei vari settori produttivi, ma potrebbe essere un grande problema in alcune piccole aziende, che magari su cinque o sei dipendenti ne hanno uno o due "duri e puri" della non vaccinazione.
La regola dice che nel caso in cui i lavoratori soggetti all'obbligo vaccinale comunichino di non essere in possesso della certificazione verde rafforzata o ne fossero trovati sprovvisti al momento dell'accesso nel luogo di lavoro, saranno considerati assenti ingiustificati senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro fino alla presentazione del green pass rafforzato e comunque non oltre il 15 giugno 2022. Si tratta, quindi, di 4 mesi senza lavoro e senza stipendio, considerato che per i giorni di assenza ingiustificata non è dovuta alcuna retribuzione.
Da inizio febbraio è invece scattata la sanzione per tutti gli over 50 (salvo chi ne è esentato per motivi di salute) che non sono vaccinati: per loro è prevista una multa di 100 euro una tantum, irrogata dall'Agenzia delle Entrate, attraverso l'incrocio dei dati della popolazione residente con quelli risultanti nella anagrafe vaccinale provinciale.
Come spiegato nei giorni scorsi dall'Azienda sanitaria, le speranze di "recuperare" ancora dei no vax è piuttosto remota: già negli ultimi fine settimana di vaccinazioni "aperte", infatti, il numero di prime dosi somministrate si è ridotto moltissimo, e in buona parte riguardava bambini nella fascia 5-11 anni. E se anche la prospettiva di perdere il posto di lavoro, o meglio lo stipendio, per 4 mesi non ha convinto gli irriducibili cinquantenni, appare difficile che nei prossimi giorni ci possa essere una nuova corsa alla vaccinazione.