Luce e gas alle stelle, l'impatto sulle imprese del Trentino: il 60% ha aumentato i listini, scaricando il costo sugli utenti
Presentata oggi l’indagine di Confindustria: nessuno degli intervistati ha dovuto ridurre la produzione, anche a fronte di una maggiore incidenza fino al 20% sui costi
TRENTO. Quasi il 60% delle circa 80 imprese trentine che hanno aderito all'indagine promossa da Confindustria attesta di aver ridotto la propria marginalità in maniera significativa a causa dei rincari su luce e gas, oltre che dei trasporti e delle materie prime. Il 17% dichiara di aver subito un impatto molto pesante.
Le evidenze emerse dalla elaborazione dei dati raccolti sono state presentate in conferenza stampa dal direttore generale di Confindustria Trento, Roberto Busato. All'appuntamento sono intervenuti anche gli esperti di Prometeia, società di consulenza e ricerca economica con la quale l'associazione industriali ha stretto di recente una partnership per la fornitura di un servizio di monitoraggio e previsione dell'andamento dei prezzi delle materie prime e dell'energia.
Più del 72% delle risposte proviene da imprese energy intensive, che registrano cioè un'incidenza percentuale dei costi energetici sul fatturato (energia, gas e carburanti) maggiore del 2%.
Tra le imprese di questo campione si riscontrano picchi corposi in cui l'incidenza percentuale dei costi energetici sul fatturato è addirittura del 20-30%.
Più del 65% delle imprese che hanno risposto all'indagine attesta che la variazione dei propri costi energetici negli ultimi 12 mesi è stata maggiore del 20%. Di questi, quasi il 30% ha subito variazioni di costi superiori del 40%.
Nessuna azienda del campione ha previsto di ridurre la produzione per far fronte alla situazione. Il 60% delle imprese ha rivisto i propri listini prezzi, scaricando in minima parte sul cliente la variazione dei prezzi delle commodity.
Il 60% delle imprese ha investito nell'efficientamento della produzione e dei consumi energetici, anche tramite l'inserimento di alcune tecnologie digitali che permettono di elevare i livelli di efficienza produttiva. Un'impresa su tre ha pensato di associarsi ad un consorzio di acquisto (ovvero il consorzio delle imprese industriali Assoenergia) per provare ad attutire i costi della propria bolletta energetica.
Solamente il 7% delle rispondenti non ha previsto alcun tipo di azione per contrastare l'aumento dei prezzi e la difficile fase produttiva.