Festival dell’Economia di Torino, Boeri contro lo slittamento di date: «La competizione con Trento fa bene, ma noi non siamo minori»
TORINO. "Sono molto amareggiato. Mi è stato chiesto di fare un'edizione minore del Festival, ma Torino non merita di essere trattata così. Non capisco le motivazioni della richiesta di posticipare il festival. L'Italia è un paese dove c'è una domanda fortissima di informazione economica di qualità. Potrebbero trovare spazio non solo due, ma anche 50 festival se fatti bene. Non c'è alcun rischio di spiazzamento". Lo afferma Tito Boeri, direttore scientifico del Festival dell'Economia di Torino, intervistato dal quotidiano La Stampa dopo la richiesta delle istituzioni di farlo slittare a fine giugno per evitare sovrapposizioni con il festival di Trento.
"Non ci sono veti né da parte di Confindustria e nemmeno di Intesa Sanpaolo che ha assicurato che avrebbe comunque dato un contributo al Festival anche se fosse stato organizzato in date parzialmente coincidenti con Trento - aggiunge Boeri -. E poi Confindustria ha spiegato che se c'è da competere si competa anche se noi non la viviamo come una competizione e siamo sempre aperti a formule di collaborazione con Trento".
"Si potrà lavorare nelle prossime edizioni per evitare qualsiasi sovrapposizione delle date - aggiunge -. Quest' anno la parziale coincidenza degli eventi non mette a rischio il successo delle due manifestazioni. Noi abbiamo già cambiato la date inizialmente fissate e dopo il via libera dato pubblicamente dal presidente Cirio abbiamo lavorato per essere pronti dal 31 maggio al 4 giugno".
Del Festival – anzi dei Festival – ha parlato anche il presidente Fugatti nella conferenza stampa post-giunta. Non ha commentato i fatti di Torino, ma ha ribadito che «A Trento il comitato scientifico ed il Sole 24 Ore stanno allestendo un programma di grande rilievo scientifico, che affronterà anche temi legati all’economia trentina, come gli è stato chiesto».