Giustizia / Il caso

"Perfido porfido": il processo sulle infiltrazioni della 'ndrangheta resta in Trentino

Oggi, 18 febbraio, la Corte ha confermato la sede dei lavori spiegando che al centro delle indagini c'è un'organizzazione con base a Lona Lases, dotata di autonomia rispetto alla 'ndrangheta calabrese

TRENTO. Tra le parti civili del processo per l'indagine "Perfido", sulle inflitrazioni della 'ndrangheta nel settore del porfido in Trentino, non ci saranno la presidenza del consiglio dei ministri e il ministero dell'interno.

Lo ha stabilito - riporta il Tgr Rai Trento - la Corte d'assise di Trento, che ha giudicato l'istanza tardiva.

La Corte ha inoltre deciso, dopo quasi due ore di camera di consiglio, che il processo rimarrà in Trentino, in quanto al centro delle indagini c'è un'organizzazione, con base nel comune di Lona Lases, dotata di autonomia rispetto alla 'ndrangheta calabrese.

Alcuni imputati hanno avanzato la richiesta di rito abbreviato, su cui si dovrà esprimere la Corte, con la conseguenza che i tempi del processo ptorebbero ulteriormente allungarsi.

In aula anche qualche momento di tensione per le proteste di un avvocato collegato in remoto e di alcuni imputati, a loro volta connessi in video, che lamentavano problemi di audio a causa della rete.

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