Arrivati in Trentino dall’Ucraina i primi profughi. Ad accoglierli anche il sindaco Ianeselli: “Questa è casa vostra”
La Provincia al lavoro per accogliere chi fugge dalla guerra: “Per corrispondere alla prima emergenza, il sistema sociale è in grado di far fronte ad un centinaio di richieste, attivando sistemazioni diffuse sul territorio”
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TRENTO. Sono arrivati in Trentino nel tardo pomeriggio di oggi, domenica 27 febbraio, dopo un viaggio devastante i primi profughi ucraini (dei bambini con le rispettive mamme). Ad attenderli c’era anche il sindaco di Trento Franco Ianeselli, insieme al presidente del Consiglio comunale Paolo Piccoli e l'assessora Chiara Maule. A coordinare il tutto è l’associazione degli ucraini trentini. L’amministrazione comunale ha messo a loro disposizione l'ostello vicino proprio a piazza Dante.
Proseguono intano le verifiche della Provincia autonoma di Trento in costante contatto con il Commissariato del Governo per la gestione dei nuclei familiari in fuga dalla guerra in Ucraina.
“Al momento i primi richiedenti asilo – spiega la Provincia – hanno trovato sistemazione autonomamente e risultano presi in carico da Cinformi, in collaborazione con il Commissariato. Tuttavia, prevedendo l’accoglimento da parte delle autorità italiane della loro richiesta di asilo e di altre situazioni analoghe, si stanno predisponendo le diverse soluzioni in grado di garantire loro accoglienza sul territorio trentino”.
E aggiunge: “Per corrispondere alla prima emergenza, il sistema sociale provinciale è in grado di far fronte ad un centinaio di richieste, attivando sistemazioni diffuse sul territorio. E’ stata stabilita inoltre la procedura di profilassi sanitaria: al momento del loro arrivo, pertanto, i richiedenti asilo saranno sottoposti a tampone e controllo dello status vaccinale”. La Provincia di Trento si è detta pronta a riaprire l'ex albergo di Sardagna o le caserme delle Viote.