Circonvallazione ferroviaria, Fugatti e Ianeselli: “Piena intesa tra di noi, nessun disallineamento”
L’assessore Facchin: “Abbiamo due progetti che camminano in parallelo e che danno risposta a due problemi: il progetto del bypass affronta il tema della mobilità e poi c’è la messa in sicurezza delle aree inquinate. È una svolta epocale”
LA STORIA Che cos'era la Sloi, la fabbrica della morte
IL NODO Le aree Sloi e Carbochimica, un problema irrisolto
INCHIESTA Tutto quello che c'è da sapere - Video
LA RICHIESTA "Una pausa di riflessione per valutare ipotesi alternative"
TRENTO. “Nessun disallineamento tra Comune e Provincia” sul progetto della Circonvallazione ferroviaria. Lo ha affermato il sindaco Franco Ianeselli, lo ha confermato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti: “Vogliamo continuare su questo percorso e non abbiamo alcun dubbio sul fatto che riusciremo ad andare avanti”.
L’intesa tra le due Amministrazioni è stata esplicitata oggi, lunedì 28 febbraio a Palazzo Geremia durante la conferenza stampa post Giunta: “Dopo le delibere del Consiglio comunale e della Giunta provinciale in merito al progetto della Circonvallazione ferroviaria – ha detto il sindaco – si è aperta una discussione interpretativa sulle posizioni dell’uno e dell’altra. Non dico che la discussione sia stata pretestuosa, evidentemente c’era bisogno di un chiarimento”.
E ha aggiunto: “Per quanto ci riguarda siamo convinti di aver detto esattamente la stessa cosa: il nostro parere positivo al progetto richiama infatti i rilievi dell’Appa ed è vincolato a tutta una serie di condizioni ispirate al principio di precauzione. Le riteniamo importanti sia dal punto di vista ambientale ma anche per non trovare intoppi a cantiere già avviato. Noi diciamo sì al progetto “a condizione che”, la Provincia dice no al progetto “a meno che” non si adottino una serie di precauzioni”.
Il pieno accordo tra Comune e Provincia sul progetto del bypass ferroviario è stato ribadito con parole chiare dal presidente della Provincia Fugatti.
Proprio Facchin, assessore comunale alla Transizione ecologica, ha sottolineato che oggi, grazie al Dibattito pubblico, “si affronta il tema delle aree inquinate insieme a quello riguardante alla ferrovia. Dunque abbiamo due progetti che camminano in parallelo e che danno risposta a due problemi: il progetto del bypass affronta il tema della mobilità e poi c’è la messa in sicurezza delle aree inquinate. È una svolta epocale che comporta un percorso non semplice. Lo porteremo a termine se ognuno farà la sua parte”.
Prima degli interventi politici, a introdurre il tema è stato il dirigente Giuliano Stelzer, che ha illustrato le condizioni del Comune riguardanti il progetto della circonvallazione ferroviaria contenute nella delibera approvata dal consiglio comunale lo scorso 23 febbraio.
Dodici condizioni vincolanti
- È necessario che Rfi provveda a dare evidenza che l’intervento non determini impedimento alla messa in sicurezza delle aree adiacenti
- Il Progetto deve tenere conto che sono in atto progetti di bonifica delle aree SIN con iter pluridecennali
- È necessario che negli elaborati progettuali si ricalcolino i volumi di scavo che interesseranno i terreni del SIN compresa la Roggia Armanelli.
- Si chiede di attualizzare i dati relativi al soil gas utilizzati nell’analisi di rischio organizzando una nuova campagna di misura da concordare con gli Enti competenti.
- Lo scavo interessante le aree inquinate di Trento nord dovrà essere eseguito in atmosfera confinata, sia per la sicurezza dei lavoratori che per i cittadini.
- Si chiede di valutare gli effetti a valle della barriera idraulica presente a valle del sito Carbochimica nel caso di un’interruzione di funzionamento ed eventuali interventi mitigatori o alternativi.
- Si chiede di prevedere un capping per il deposito temporaneo sulle aree ex Sloi e ex Carbochimica di spessore adeguato ai mezzi operanti.
- Lo Studio di impatto ambientale dovrà essere integrato con i dettagli di modalità di preparazione del materiale inquinato e ubicazione del sito di destino delle terre prima della fase esecutiva.
- Lo Studio dovrà indicare gli impianti di trattamento dove verranno convogliate le acque di falda aggottate dall'area di scavo interferente con il SIN.
- Si chiede un approfondimento per quanto riguarda le paratie previste per l’effettuazione degli scavi in prossimità e nel SIN, che dia garanzie sul mantenimento dell’integrità impermeabile tra le due falde
- Si chiede di prevedere un monitoraggio in continuo per l'aria relativamente al cantiere interferente con il SIN e proporre, in accordo con Appa, un monitoraggio delle acque durante gli interventi di scavo.
- Si chiede di effettuare la ricognizione dei siti bonificati messi in sicurezza permanente tramite “sigillatura” ed un approfondimento che valuti l’interferenza con le opere di messa in sicurezza