Emergenza profughi ucraini, doppia raccolta di fondi della Caritas trentina
Si intensificano le iniziative di solidarietà, oltre alla raccolta in corso di viveri e indumenti, con le persone in fuga dalla guerra, mentre nel Paese aumenta la pressione bellica russa
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AIUTI Punto di raccolta a Trento, ecco cosa portare
TRENTO. La Diocesi di Trento, attraverso Caritas Diocesana, condivide l'appello alla solidarietà rilanciando una duplice raccolta fondi per rispondere all'emergenza.
Nel frattempo prosegue a Trento la raccolta di viveri e indumenti lanciata dall’Associazione ulturale degli ucraini in Trentino “Rasom”.
Un primo filone solidale - sottolinea una nota della Diocesi - andrà a sostegno dei progetti avviati da Caritas Italiana in accordo con le analoghe organizzazioni in Ucraina.
Eventuali offerte per tali finalità vanno versate sul conto corrente bancario della Cassa Centrale Banca - IBAN IT41G0359901800000000081237 - intestato ad Arcidiocesi di Trento/Caritas diocesana con la causale "Emergenza Ucraina".
Un secondo canale per contribuire economicamente ad alleviare la crisi ucraina è legato al Tavolo per la solidarietà responsabile già attivo da anni nella città capoluogo, coordinato dal Comune di Trento in collaborazione con numerosi altri enti, tra cui la stessa Caritas diocesana.
Per sostenere questo fondo, che si occuperà in particolare dell'accoglienza di nuclei familiari in fuga dalla guerra o che, come loro, si trovano sul territorio in emergenza abitativa in strutture locali, si possono effettuare versamenti sul conto corrente bancario IBAN IT87Y0830401811000045356565 intestato a Cooperativa sociale Villa S. Ignazio con la causale "Emergenza Ucraina". Per l'accoglienza in Trentino di eventuali profughi in fuga dalla guerra innescata nel cuore dell'Europa, la Diocesi conferma - come già dichiarato dall'arcivescovo Lauro venerdì scorso nella veglia in cattedrale - la massima disponibilità a collaborare con le istituzioni e gli enti locali, in particolare con la Provincia e le amministrazioni Comunali, per offrire risposte coordinate e sinergiche.
La Diocesi - conclude la nota - prende inoltre atto della solidarietà materiale diffusa, invitando a sostenere le tante associazioni che già stanno operando in tal senso, senza quindi aggiungere ulteriori canali di raccolta.