Sardagna: Uma, splendida cagna uccisa da un boccone avvelenato. "Siamo andati a passeggiare e ti ho riportata a casa in una carriola"
La denuncia di Andrea Osti della fattoria al Camponzin: "Non pubblico queste foto per spettacolarizzare il dolore: ci sono conflitti e situazioni orrende ovunque causati dalla malvagità umana, anche a casa nostra ci sono persone senza cuore che arrivano a uccidere gli animali così: siate maledetti"
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TRENTO. Ancora un dramma a Trento causato dai criminali che lasciano sul territorio bocconi avvelenati.
A fornirne una tristissima testimonianza, purtroppo, è una figura molto nota in città: Andrea Osti, maestro elementare e animatore delle attività dell'associazione Amici della piccola fattoria Camponzin Aps di Sardagna.
Durante una delle solite passeggiate Uma, la cagna di Osti, si è imbattuta in un'esca letale: in pochi istanti ha cessato di vivere.
Uccisa dalla mano di qualche persona crudele che ha commesso un grave reato.
Ecco il commovente racconto condiviso da Andrea Osti su Facebook, che ha pubblicato anche un ultimo video del suo bel cane che gioca sulla neve: "Pensavo di condividere ieri questo video, ma mi sembrava troppo allegro e irrispettoso nei confronti di chi soffre per la guerra.
Col senno di poi, avrei dovuto pubblicarlo.
Perché la gioia va riconosciuta e celebrata quando c'è. Finché c'è.
In un mondo di bombe e brutture, tu mi ricordavi la bellezza semplice di una capriola sulla neve.
Oggi siamo andati a farci la nostra solita, ennesima passeggiata e ti ho riportata in fattoria in una carriola.
Morta. Per un boccone avvelenato che in un minuto ti ha portata via.
Non pubblico queste foto per spettacolarizzare il dolore: ci sono conflitti e situazioni orrende ovunque causati dalla malvagità umana, e anche a casa nostra ci sono persone senza cuore che arrivano a uccidere gli animali così, senza motivo: siate maledetti. Mi avete portato via un'Amica.
Grazie Uma per avermi insegnato la gioia. Ti ho voluto bene ogni singolo momento e mi manchi già da spezzarmi il cuore", conclude Andrea Osti in questo commovente addio al cane.
In Trentino, come nel resto d'Italia, muoiono ogni anno animali domestici (e non) a causa del comportamento scellerato delle persone malvagie che disseminano il territorio di bocconi avvelenati, nei giardini pubblici, nei cortili delle abitazioni o lungo percorsi nei boschi.
Spesso si tratta di gesti scriteriati e criminali di persone che non sopportano gli animali o qualche loro comportamento.
Va ricordato che l’uccisione degli animali è un reato previsto dal Codice penale all'articolo 544-bis: gli autori, dunque, rischiano una condanna. La pena prevista è la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.
E anche nel caso di sopravvivenza dell'animale vittima di polpette avvelenate, il responsabile viene perseguito per il reato di maltrattamento, per il quale è prevista una pena detentiva che può arrivare fino a 18 mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.
I bocconi avvelenati rappresentano un pericolo anche per i bambini che potrebbero esserne attratti.
In tutti i casi è fondamentale la sorveglianza per prevenire il peggio.
Inoltre, contaminano i terreni, creando altre problematiche ambientali.
È importante che chiunque noti bocconi sospetti avverta immediatamente le autorità comunali o sanitarie.
Nei casi di avvelenamento vanno avvisate anche le forze dell'ordine, che potranno svolgere indagini per risalire ai responsabili. In vari casi, con l'ausilio della videosorveglianza e di testimonianze, gli investigatori sono riusciti a incastrare gli autori di questi gesti violenti e crudeli.
Le associazioni animaliste a loro volta contribuiscono alla sorveglianza contro le azioni umane che danneggiano gli animali e collaborano con polizia e carabinieri sollecitando le indagini e l'individuazione dei colpevoli.