"Il luogo delle donne", a Trento un presidio di solidarietà della Cgil
Nel pomeriggio l'appuntamento dedicato a tutte le donne che stanno vivendo momenti drammatici a causa della guerra, delle violenze e dei diritti negati
PARITÀ Barbara Poggio: «Il Trentino da qualche anno è fermo»
TRENTO. In occasione dell'Otto marzo, il "Luogo delle donne" della Cgil del Trentino organizza un presidio in solidarietà per tutte le donne che stanno vivendo momenti drammatici a causa della guerra, delle violenze e dei diritti negati.
Il presidio - riporta una nota - vuole essere un modo simbolico per abbracciare tutte le donne, per testimoniare vicinanza e per ricordare che "nessuno dei diritti che oggi fanno parte della quotidianità - si legge - possono essere dati per scontati, né acquisite per sempre".
Il presidio si svolgerà alle 15 in via dei Muredei, presso la sede del sindacato.
L'iniziativa vede la collaborazione della sezione di Emergency di Trento e dell'associazione culturale ucraina Rasom che in questi giorni si sta occupando della raccolta di aiuti per i profughi della guerra.
Nel corso dell'iniziativa, verrà data voce a testimonianze dall'Ucraina e dall'Afghanistan.
"Sono i civili, le donne, i bambini, le persone fragili - si legeg in una nota di Cgil Cisl Uil e Acli - a pagare il prezzo più alto di una guerra. Sempre. E questo vale drammaticamente anche per l’Ucraina oggetto di un folle attacco da parte della Russia. In queste ore drammatiche la priorità deve essere la salvaguardia di quei civili. Per questo chiediamo al presidente Fugatti di attivare tutti i canali possibili per aprire subito corridoi umanitari con il Trentino. Di fronte a questa emergenza deve valere il nostro spirito di solidarietà e accoglienza”.
Cgil Cisl Uil e Acli condannando con fermezza l’offensiva delle truppe russe e ribadendo un secco no alla guerra.
“Ci stiamo muovendo su un terreno scivolosissimo che mette a rischio la pace in Europa. Crediamo sia ancora il tempo di fare ogni sforzo possibile per trovare una soluzione diplomatica a questo conflitto. Non è con le armi che si costruiscono soluzioni in terre in cui vivono minoranze diverse. La strada della convivenza si costruisce rispettando le minoranze, non soffiando sul fuoco del nazionalismo o dell’odio etnico. La storia della nostra piccola terra ne è esempio. Per questa ragione è importante che ci sia dalle cancellerie europee massima pressione per indurre Russia e Ucraina, con ogni mezzo civile possibile, a tornare al rispetto dell’accordo di Minsk”.
Cgil Cisl Uil e Acli sono pronte a mobilitarsi insieme ad ampia parte della società civile trentina per il cessate il fuoco. Intanto esprimono solidarietà e vicinanza ai cittadini ucraini e alle tante donne e uomini della comunità ucraina in Trentino".